Damiano Panattoni ROMA – Se siete fan del ciclo Nove Racconta, la finestra sull’attualità dedicata ai documentari d’inchiesta targati Discovery (come, per esempio, Avamposti, che si concentra sulle piazze di spaccio italiane), allora non potete perdere il nuovo documentario Ostia Criminale – La Mafia a Roma, diretto da Daniele Autieri e Stefano Pistolini. Il docufilm, infatti, presentato alla Festa del Cinema di Roma e disponibile su Dplay Plus dal 26 ottobre, ha per cornice la famigerata operazione Nuova Alba, che nel luglio del 2013 è riuscita a sgominare, dopo mesi di indagine, le associazioni mafiose che lucrano sul litorale di Ostia.
Quel giorno, in cui fu spiegato un enorme contingente di forze dell’ordine, vennero arrestate ben cinquantuno persone appartenenti a clan collegati alla mafia siciliana e alla ‘ndrangheta, contestando loro reati che vanno dal narcotraffico, agli omicidi, dalle estorsioni fino alla gestione illegale degli stabilimenti balneari. Come raccontato dal docufim, l’operazione viene diretta dal procuratore capo di Roma Giuseppe Pignatone e dal vice Michele Prestipino. Con l’arrivo della sentenza si ufficializzerà l’esistenza della Mafia a Roma, poi confermata dalla Cassazione che sommerà le condanne degli imputati per un totale di 200 anni.
Ma, in Ostia Criminale – La Mafia a Roma, non c’è solo l’operazione Nuova Alba. Per mezzo di dichiarazioni e interviste (come quelle al giornalista Paolo Mondani, al Comandante della Mobile di Roma Luigi Silipo, al magistrato Alfonso Sabella, o l’avvocato Mario Giraldi, tutti volti noti per chi, appunto, segue gli speciali sul Nove), si racconta la storia vera dell’ascesa criminale nel cuore di Ostia, tra locali notturni, case popolari, spiagge e microcriminalità. Tutto, narrato anche per mezzo di immagini di repertorio, reportage tv e intercettazioni audio-video. Eppure, le parole più preziose, arrivano dalle testimonianze di colore che, sfidando il potere aberrante delle mafie, hanno aiutato a combatterle nel nome della giustizia e della libertà.
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