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Old Henry | Tim Blake Nelson, Stephen Dorff e quel western sui rapporti umani

Un grande cast per un ottimo western. Perché recuperarlo in streaming? Ve lo spieghiamo noi

Il Vecchio Henry - Old Henry
Tim Blake Nelson e la banda di Old Henry.

MILANO – Qualunque regista appassionato di western, prima o poi finisce per realizzarne uno. Questa volta è il turno di Potsy Ponciroli, goloso consumatore di film ambientati nel West e veterano della macchina da presa che da oltre vent’anni lavora con dedizione a cavallo tra cinema e televisione (oltre a innumerevoli video musicali, è il regista e co-autore della sit-com Still the King, e il produttore esecutivo di Ted K, visto alla Berlinale). Per il suo Old Henry – in streaming su Netflix dopo il passaggio a Venezia 78 – mette insieme un cast niente male per un esordiente del genere, con Tim Blake Nelson su tutti, seguito da Scott Haze, il giovane Gavin Lewis e il musicista country Trace Adkins (vecchio vizio del west quello di far incontrare cinema e musica, come prova quello che avvenne in Un dollaro d’onore con la star Ricky Nelson).

Il protagonista de Il Vecchio Henry, Tim Blake Nelson
Il protagonista dei Old Henry, Tim Blake Nelson

Il film è girato nel Tennessee, dove un contadino vedovo (Tim Blake Nelson) e il figlio Wyatt (Gavin Lewis) vivono in una casa distante da qualsiasi altra forma di vita umana. Lontani da occhi indiscreti, certo, ma anche dal possibile aiuto che solo un vicino può darti in momenti di difficoltà, specie se il telefono non è ancora stato inventato. Un giorno, si palesa alla loro porta un tanto bisognoso quanto misterioso uomo ferito, reso ancor più enigmatico dalla borsa piena di soldi che porta con sé, e seppur con le dovute cautele, l’accoglienza è d’obbligo, perché nel West – come nel deserto e nel Medioevo – rifiutare un ospite del genere significa in sostanza ucciderlo. Ma ecco che altri uomini, questa volta in branco, si presentano a loro volta sull’uscio, rivendicando il possesso di quella valigia di soldi. A chi credere? Che fare, vecchio Henry? Quanto oltre ci si può spingere per aiutare un sconosciuto? E poi, chi è davvero questo signor Henry?

Stephen Dorff in Old Henry
Stephen Dorff in Old Henry

Domande che accendono certamente il nostro interesse e che tra una sparatoria e l’altra (Henry è una asso con la rivoltella) rendono questo western un po’ più complesso di un mero sparatutto, facendone quello che Tim Blake Nelson (protagonista, ma anche produttore esecutivo del film) ha definito un micro-western, ovvero un western familiare, giocato in un piccolo spazio delimitato e senza esplicite collocazioni spazio-temporali (pure se siamo nel 1906, in Oklahoma), che prova ad approfondire la storia di un rapporto umano – in questo caso tra un padre e un figlio – portato in un contesto estremo che costringe i protagonisti a prendere scelte decise, chiare e immediate, in grado di far emergere i loro sentimenti più veri e mostrarne le gerarchie, oltre che un incredibile segreto. Un esperimento morale, come solo un luogo privo di regole come il west saprebbe ospitare, specie nella sua versione in cui sono centrali l’isolamento, la solitudine e il sospetto, in una tensione pronta ad esplodere da un momento all’altro fino all’incredibile twist finale.

  • VIDEO | Qui per l’intervista a Tim Blake Nelson:

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