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November | Jean Dujardin, Cédric Jimenez e l’orrore di quei giorni a Parigi

Gli eventi, le persone, la dinamica e il buio della speranza: il regista ci riporta al 13 novembre 2015

November
Jean Dujardin nel ruolo di Fred in November.

ROMA – Siamo a Parigi, il 13 novembre del 2015: Parigi viene colpita da una serie di attacchi terroristici e la divisione antiterrorismo della polizia francese, guidata da Heloise (Sandrine Kiberlain) e dal suo comandante Fred (Jean Dujardin), si trova ad affrontare un livello di pressione senza precedenti. In una corsa contro il tempo, dovranno trovare gli autori degli attacchi il più rapidamente possibile prima che possano colpire di nuovo in quella che si rivelerà una delle più grandi cacce all’uomo della storia. Da qui parte November – I cinque giorni dopo il Bataclan, quinta regia di Cédric Jimenez già avvezzo a un certo tipo di cinema combattivo e dal marcato taglio sociale (Bac Nord ma anche French Connection) che, dopo essere stato presentato fuori concorso a Cannes l’anno scorso, arriva ora nei cinema

November – I cinque giorni dopo il Bataclan di Cédric Jimenez, al cinema dal 20 aprile grazie ad Adler Entertainment
Jean Dujardin e Sandrine Kiberlain in November.

Nel cast ecco Anais Demoustier, Lyna Khoudri, Cédric Kahn, Stéphane Bak, Sami Outalbali, Jérémie Renier e – come detto Sandrine Kiberlain e soprattutto Jean Dujardin capofila e interprete di copertina – qui manco a dirlo magnetico – di nuovo diretto da Jimenez a otto anni proprio dalla Marsiglia filmata in un cult come French Connection, sempre troppo poco celebrato. Un’opera non indifferente questo November, preziosa, anche solo per le ragioni di sicurezza che hanno spinto Jimenez e il co-autore dello script Olivier Demangel a reinventare gli agenti scenici in modo da non rivelare (ovviamente) i veri nomi di coloro che lavorarono duramente per riportare l’ordine nella capitale francese in un momento in cui – per chi lo ricorda – sembrò davvero di rivivere il buio dell’11 settembre.

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Un’altra scena di November.

L’attentato terroristico nella sede di Charlie Hebdo nel gennaio 2015 fu seguito da quel novembre con l’esplosione davanti al ristorante Events nei pressi dello Stade de France, le sparatorie e la teribile strage al concerto al Bataclan degli Eagles of Death Metal dove tre terroristi vestiti di nero aprirono il fuoco con dei fucili a pompa sulla folla. In totale furono 137 morti e 368 feriti. Giorni rievocati nello spirito e nel tono in November dall’ampio respiro che nel porsi come naturale prosecuzione spirituale dei polar noir in cui capeggiava il volto di Alain Delon tra Jean-Pierre Melville e Jacques Deray (non a caso un omaggio grafico a Tre uomini da abbattere), abbraccia in pieno l’estetica e la ratio di quel cinema squisitamente hollywoodiano che vive della spettacolarizzazione di giorni violenti in modo da esorcizzarne il dolore a mezzo filmico e – inoltre – consegnare all’immortalità cinematografica quelle gesta.

Protagonista assoluto: Jean Dujardin, qui nei panni di Fred in una scena di November
Protagonista assoluto: Jean Dujardin

Qui si intravedono per stile e obbiettivi film come Zero Dark Thirty, Deepwater Horizon, 13 Hours, ma soprattutto Boston – Caccia all’uomo che forse più di tutti si avvicina a November nel concept, nel ritmo sincopato e nella resa in immagine. Per un cinema senza filtri, che non giudica e non punta il dito, limitandosi a raccontare – e a raccontare bene con piglio lucido, senza retorica e senza paura – eroi e orrori di giorni di cui un domani, forse – si spera – resteranno soltanto un ricordo lontano in un racconto di finzione…

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Qui sotto potete vedere il trailer del film: 

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