in

Nessun Posto Al Mondo | Vanina Lappa e il canto filmico di una vita libera

Un pastore che parla la lingua degli animali, la libertà, i collari del mondo. Prossimamente al cinema

Il pastore Antonio al centro della scena di Nessun Posto Al Mondo, opera seconda di Vanina Lappa
Il pastore Antonio al centro della scena di Nessun Posto Al Mondo, opera seconda di Vanina Lappa

ROMA – Antonio è un pastore dallo spirito libero che parla la lingua degli animali. Quando scende a valle, lungo gli antichi sentieri della transumanza, i compaesani lo rimproverano: i suoi cani sono senza collare, ma lui il collare ai suoi cani non lo metterà, pagandone amare conseguenze. Nonostante l’inasprirsi dei conflitti Antonio non smetterà di lottare per cercare il suo posto nel mondo, trovando nella natura, malgrado tutto, una promessa di libertà. Nessun posto al mondo di Vanina Lappa è come la sua montagna sacra dalla quale viene bandito. Attraverso una moderna tragedia-western il protagonista ci farà scoprire un entroterra remoto e ancorato, in modi ineluttabili, a misteriosi e arcaici rituali.

Nessun Posto al Mondo, un film di Vanina Lappa, distribuito da La Sarraz Pictures
Nessun Posto al Mondo, un film di Vanina Lappa, distribuito da La Sarraz Pictures

Un’opera personale per la Lappa, nata nel pieno della lavorazione di un altro progetto gemellare: «Prima di Nessun posto al mondo avevo fatto un film in Cilento, sempre nello stesso paese, si chiama Sopra il fiume, che parla un po’ delle dinamiche di paese di un villaggio, cosa per me ovviamente di cui ero a digiuno perché vengo da una grande città e mentre giravo questo film ho conosciuto Antonio, il pastore protagonista del film. Lì m’è venuta voglia di approfondire la questione. Ho capito che mi avrebbe permesso di conoscere la montagna, un luogo altro rispetto al villaggio e alle dinamiche del villaggio».

Un momento del film
Un momento di Nessun posto al mondo

E quindi dei sovrumani silenzi e della profondissima quiete della montagna, di gesti rituali e collettivi, di transumanza, fuochi d’artificio e balli, ma anche di gioie e desideri, convivialità e imprevisti. Iconografie di vita semplice che la Lappa restituisce in immagini pure e pulite nella sua essenza vitale. Composizioni pittoriche di realismo poetico spontaneo che prendono forma tra primissimi piani intensi e stranianti e panoramiche a perdita d’occhio di contesti naturali, paesaggistici e pastorali. Il tutto al servizio di una narrazione il cui concatenamento di immagini finisce con l’essere molto di più di una fotografia in movimento di vita contadina raccontata attraverso gli occhi, la coscienza e la voce del pastore Antonio.

Un momento del film
Un momento del film

Non è di questo, infatti, che parla Nessun posto al mondo, o perlomeno, non solo di questo. Sotto la sua superficie rurale, Nessun posto al mondo cova un cuore narrativo puro e inviolabile di vita libera. Su diretta ammissione della Lappa: «Molti, parlando del film, mi dicono che è un film sulla transumanza, ma no, è un film sulla libertà, o meglio, la transumanza è quasi pretestuosa per parlare di altro. Antonio per me rappresenta un uomo che vuole essere libero ma che non riesce ad esserlo nel momento in cui si deve confrontare con i suoi simili». Una vita libera da costrutti sociali e luoghi comuni che non cerca controllo e dominazione, addomesticazione e possesso.

Una scena del film
Una scena di Nessun posto al mondo

Una vita dove gli animali e l’uomo vivono in uno stato paritario dove lo stato brado, il mondo senza recinti, è la regola e non l’eccezione. E questo si protrae in ogni aspetto della vita del pastore Antonio costretto a vagare in una società in continuo mutamento nel progresso e in dei valori per lui distanti e lontani. Da qui la valenza universale di un’opera come la seconda regia della Lappa, un coming-of-middle-age in salsa rurale che ci ricorda l’importanza di saper distinguere il fondamentale dal passeggero nella vita di ogni giorni, sempre mantenendo piedi saldi e cuore puro. Nessun posto al mondo: un film che tutti dovrebbero vedere.

Lascia un Commento

Alma Noce ospite al nostro Hot Corner per parlare di L'arte della gioia, serie di Valeria Golino ora al cinema con Vision Distribution, ma non solo...

VIDEO | Alma Noce: «Io, la mia Beatrice, L’Arte della Gioia e il set con Valeria Golino»

Lupita Nyong'o in un estratto del poster promozionale di A Quiet Place: Giorno Uno di Michael Sarnoski, al cinema dal 27 giugno con Eagle Pictures

VIDEO | Lupita Nyong’o, Joseph Quinn e il final trailer di A Quiet Place: Giorno 1