in

Nancy | Andrea Riseborough, Steve Buscemi e un inedito che dovreste riscoprire

Bugie, verità, fake news, social: perché riscoprire in streaming il debutto di Christina Choe

Nancy
Andrea Riseborough e Steve Buscemi in una scena di Nancy.

MILANO – Nancy ha trentacinque anni. Nancy vive con la madre malata e sbarca il lunario con lavoretti mentre sogna di diventare scrittrice. Nancy è una bugiarda. Finge di essere altro, tra viaggi mai fatti e vite virtuali di cui cura ogni minimo dettaglio, al punto da scrivere su un blog per genitori che hanno perso i propri figli. Quando vede in televisione il messaggio di una coppia a cui trent’anni prima era stata rapita la figlia in un centro commerciale, Nancy si convince di essere quella bambina ormai cresciuta: «Sì, perché questo spiegherebbe tante cose della mia vita». Forte di una somiglianza con il render diffuso dalla polizia del possibile volto della ragazzina da adulta, Nancy decide di giocarsi una nuova identità. Non è un caso che Nancy – oggi lo trovate su Prime Video incluso nell’abbonamento – vinse nel 2018 la miglior sceneggiatura al Sundance.

Una scena di Nancy
Andrea Riseborough e le sue due vite in un dettaglio del poster del film

Un’opera rivelazione firmata da Christina Choe oltre che la conferma della maestria camaleontica della sua interprete, Andrea Riseborough. Dall’americana Wallis Simpson sfascia famiglie (reali) in W.E. alla vittima di una banda di motociclisti demoniaci nel folle e lisergico Mandy – se non lo avete visto, recuperatelo qui – fino alla nomination all’Oscar lo scorso febbraio con To Leslie (ve lo abbiamo raccontato qui), la Riseborough muta costantemente forma. «È l’esempio perfetto di qualcuno che si sente un alieno nella sua stessa vita. Qualcosa con cui mi identifico anche io», ha raccontato l’attrice, «Ho una vita brillante piena di amici ma credo che questa sia un’epoca in cui sia difficile connettersi con le persone individualmente. Tutto è filtrato dai social media e le persone si incontrano in modi differenti ora».

Una scena di Nancy
Andrea Riseborough e John Leguizamo in una scena del film

Già perché la Choe attraverso la sua protagonista – pronta a mentire pur di ottenere attenzione e calore – racconta di noi e dell’epoca in cui viviamo. Una società in cui il confine tra verità e finzione è labile e in cui notizie e immagini possono essere manipolate. L’era delle fake news e dei social media, delle App che modificano i tratti somatici e di un bisogno costante di appartenenza. «Ho iniziato con i documentari e da subito ho realizzato come la verità possa essere plasmata, fabbricata e veicolata», sottolinea la regista, «Negli ultimi anni ho viaggiato in Corea del Nord, filmando un popolo troppo spesso ritenuto bizzarro o vittima di lavaggio del cervello. Nonostante la banalità delle mie intenzioni, mi sono ritrovata a chiedermi cosa fosse vero e cosa fosse falso. Molto di quell’esperienza è finito in Nancy, dove ho voluto una protagonista complessa, la cui presunta sincerità suscita dubbi e scetticismi, ma le cui emozioni sono vere e autentiche».

Andrea Riseborough è Nancy
Andrea Riseborough è Nancy

Diviso narrativamente e visivamente in due – con lo schermo che dai 4:3 si allarga ai 16:9 esplicitando il sentire della sua protagonista – il film contrappone poi la giovane donna in cerca di un’identità alla figura di una madre – la straordinaria J. Smith-Cameron – che non si è mai arresa all’idea di aver perso sua figlia. Nello spazio temporale che separa quel nucleo familiare improvvisato – la coppia di genitori e la possibile figlia ritrovata – dall’esito del tampone del DNA, si gioca tutto il film della Choe. Una pellicola in cui l’evoluzione di Nancy passa anche attraverso la fotografia di un talento come Zoë White (The Handmaid’s Tale) – una delle tante donne di una produzione all’80% al femminile – che alterna le luci degli interni opprimenti della prima parte del film con la luce naturale che illumina la seconda metà.

Steve Buscemi e J. Smith-Cameron in una scena di Nancy
Steve Buscemi e J. Smith-Cameron in una scena di Nancy

Un dramma psicologico che si muove sul filo dell’ambiguità della sua protagonista e delle sue intenzioni e sulle prove attoriali di un cast che vanta, oltre alla Riseborough e alla Smith-Cameron, le interpretazioni di Ann Dowd e John Leguizamo. Menzione speciale a Steve Buscemi, qui nel ruolo di un padre sulla difensiva, capace di comunicare solo attraverso sguardi e silenzi il dolore di un’assenza. «Questo film è un prodotto della nostra contemporaneità», ha spiegato la regista. «Vuole esplorare cosa significhi nel profondo la verità per ognuno di noi in un mondo dove il raccontarsi, le opinioni e le emozioni stanno diventando più potenti dei fatti e della ragione»

  • HOT CORN GUIDE | L’inedito da recuperare? Mandy, con Nicolas Cage
  • HOT CORN GUIDE | Un altro inedito:  Operazione Hummingbird
  • VIDEO | Qui potete vedere una clip di Nancy:

 

 

 

 

 

Lascia un Commento

Monster

Monster | Kore-Eda, un ritorno alle origini e l’ultima volta di Ryuichi Sakamoto

Perry Mason

Perry Mason | Da Raymond Burr al ritorno di Matthew Rhys, se l’avvocato è una garanzia