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Ma cosa succede quando le ossessioni di Nicolas Winding Refn vengono filmate?

Un documentario sul regista girato dalla moglie: perché vedere My Life Directed By Nicolas Winding Refn

Nicolas Winding Refn
Sul set: Nicolas Winding Refn con Ryan Gosling prima di una scena di Drive.

MILANO – Il set di cult come Shining e Psyco? Fatto. Segreti e curiosità dei grandi divi della Hollywood di ieri, da Marilyn Monroe a Steve McQueen? Fatto. E le lezioni di cinema di Alfred Hitchcock e François Truffaut? Fatte. Ma se per una volta invece facessimo un viaggio diverso, spingendoci oltre, andando nel dietro le quinte del dietro le quinte? Sembra assurdo, ma se per una volta non ci soffermassimo solo dietro la macchina da presa del regista? E se per una volta provassimo ad immedesimarci nella sua vita? Magari mentre vive il momento più importante della sua vita professionale: la realizzazione di un film. E se a mostrarci questo lato così intimo fosse la persona più vicina all’artista? La moglie, per esempio. La moglie di Nicolas Winding Refn.

Refn con Ryan Gosling in Thailandia in una scena del documentario.

Bene, oggi Hot Corn ha quello che fa per voi. Facciamo un passo indietro: siamo nel 2014 e Liv Corfixen, consorte di un autore cult come Nicolas Winding Refn, decide di filmare il suo caro maritino durante la realizzazione del controverso Solo Dio Perdona – che poi andrà a Cannes e verrà tanto odiato quanto amato – realizzando così un particolare e assurdo documentario, My Life Directed By Nicolas Winding Refn, che porterà gli spettatori a conoscere gioie e dolori di un backstage importante: la creatività di un’artista. In realtà è un mediometraggio di 59 minuti, ma è essenziale e utile perché ritrae il processo che porta Refn alla ricerca di spunti utili a rendere la sua opera un capolavoro. Arte, vita e lavoro.

Refn con la moglie Liv Corfixen a Cannes.

Le cose migliori qui però sono le conversazioni intime, per niente filtrate, a donare al documentario una particolare caratteristica, estremizzando il lato umano di un uomo in preda ad ansie e a notti insonni. Non siamo dalle parti di Eleanor Coppola e del suo lavoro durante Apocalypse Now del marito, ma la forza questa volta sono gli occhi della regista, che filmano Nicolas Winding Refn con devozione. Nonostante infatti Refn sia a tratti malinconico e depresso (molto), il tocco della Corfixen (notare Ryan Gosling che si aggira qui e là) riesce a perdonare i momenti di emotività del marito, preoccupandosi di sottolineare i suoi sforzi di conciliare estro e famiglia. Un processo artistico che si trasformerà in un percorso terapeutico, in grado di elevare il regista, avvicinando il pubblico. Affascinante. Da non perdere.

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