in

Miss Americana | Musica, politica e l’importanza di chiamarsi Taylor Swift

Empatico, coraggioso, rivelatorio: il docu-film taragato Netflix è assolutamente imperdibile

Taylor Swift è Miss Americana su Netflix
Taylor Swift è Miss Americana su Netflix

ROMA – Il flusso di coscienza, parole e musica inizia con un pianoforte, un gatto e un vecchio diario. In cui, tra le pagine scarabocchiate, buttava giù la paura di salire sul palco. Lo scriveva nel 2003, quando i capelli erano ancora lunghi e ricci, come per ogni country singer di Nashville che si rispetti. Quasi vent’anni dopo, Taylor Swift, la chitarra non l’ha di certo mollata, ma prende per mano i suoi primi trent’anni e decide di cambiare. Ancora una volta. Perché, come dice, «Le donne che conosco si sono dovute reinventare almeno quattro o cinque volte. Altrimenti non si lavora…». Eppure, nell’ora in mezza di Miss Americana, emozionante documentario targato Netflix diretto da Lana Wilson, viene fuori una verità molto più profonda, rispetto a quella prettamente artistica: dopo sette album e innumerevoli premi, la svolta totale doveva arrivare dal cuore. E non solo da uno studio di registrazione.

L'inizio del viaggio
L’inizio del viaggio

Ed è un’esistenza di obbiettivi pianificati quella di Taylor Swift, con le notti tirate fino alla mattina, provando e riprovare l’ennesimo pezzo che l’avrebbe portata al primo posto della classifica Billboard. Sfidando le stupide critiche, rialzandosi dalle cadute, bramando un equilibrio impossibile da raggiungere. Così, all’alba delle scorse elezioni di metà mandato, ecco l’intuizione coraggiosa e necessaria nell’andare oltre il palco, sostenendo i due candidati democratici del Tennessee e, di fatto, ricominciando una nuova vita. Perché, se in USA ogni cosa finisce per essere politicizzata, figuriamoci cosa avrebbe comportato la rivelazione di Taylor, fino a quel momento la popstar più apolitica del Paese. Ma, per lei, il bisogno di parlare era diventato impellente, quasi vitale. Chi se ne importa se ci sarà qualche posto vuoto al prossimo concerto: è impossibile sopportare una candidata Repubblicana (che ha però vinto…) capace di andare contro una legge che tutela le donne dallo stalking, dallo stupro, dalle molestie.

Taylor Swift durante il tour di Lover
Taylor Swift durante il tour di Lover

Infatti, ripercorrendo il suo viaggio – dal country al celebre episodio con Kanye West, fino al processo in seguito ad una disgustosa molestia subita – il docu-film è anche l’occasione perfetta per lanciare un bellissimo inedito, Only the Young, dedicato ai giovani, spingendoli a perseguire ed esprimere liberamente il proprio pensiero politico. Senza mai mollare, continuando a correre. Allora, Miss Americana – che prende in prestito il titolo da un brano del suo nuovo album Lover, guarda caso il più impegnato e politico – diventa un fulminante ragionamento sulla libertà, sul successo, sulla paura di diventare grandi. Taylor Swift è la totalizzante protagonista di questo viaggio empatico e commovente. La (in)seguiamo nei filmati di quando era una bambina, ricostruiamo la sua maturazione di cantante sorprendente (1989 è uno dei miglior album pop dell’era moderna), alle prese con una vita che l’ha sempre spinta verso la perfezione assoluta e, di conseguenza, portandola sul baratro di un destino oscuro evitato per un soffio.

E per il tempo di una confessione sottovoce che si fa cinema, reportage biografico e performance live, ci siamo sentiti come lei: stretti in una morsa di aspettative pressanti e di ricordi lontani, di occasioni mancate e parole non dette. Ci siamo sentiti come lei, inadatti al trionfo, fuori posto e spaventati dal giudizio degli altri. Terrorizzati di trovare prima o poi il nostro Kanye West, che ci rovina la festa sul più bello. Dunque, quello che resterà da oggi in poi, al di là di un Grammy o l’autografo ad un fan in lacrime, è l’essenza del suo percorso, in grado di accomunare quelli che, nonostante tutto, non hanno mai smesso di sognare. Con coraggio, idealismo e un pizzico di sfrontatezza. Questo vuol dire chiamarsi Taylor Swift, quella Miss Americana di cui non sapevamo di avere bisogno.

Qui potete vedere il trailer di Miss Americana:

Da Taylor al Boss: perché Springsteen On Broadway è la verità dietro la leggenda

Lascia un Commento

E Dragon Ball non muore mai | Ma perché quel fascino che dura da trent’anni?

Oscar 2020 | Scarlett, Renée o Charlize? Chi vincerà la statuetta come migliore attrice?