ROMA – Fu un fulmine a ciel sereno. Una scarica elettrica. Come quella che attraversa le ossa dei personaggi. Un lampo potente pari ad un flash, consumato con velocità repentina, ma anche a distanza di tempo quelle poche stagioni sono rimaste impresse nella memoria, come la tempesta destinata a scombussolare il destino dei cinque protagonisti. Di cosa stiamo parlando? Di Misfits, serie tv britannica ideata da Howard Overman, andata in onda dal 2009 al 2013, incontro tra teen drama e fantascienza, assurdità e sregolatezza, con superpoteri ai limiti dell’improbabile. Un prodotto incontenibile, strafottente come i personaggi principali: indifferenti, menefreghisti, finiti ai servizi sociali e salvati solo – forse, ma non necessariamente – dalle loro capacità extraterrene.
La feccia della gioventù inglese trovava così la sua espressione perfetta nelle personalità borderline di Nathan Young (l’irlandese Robert Sheehan, dieci anni prima di Umbrella Academy), Simon Bellamy (il gallese Iwan Rheon, poi finito ne Il Trono di Spade, visto in The Dirt sui Mötley Crüe), Curtis Donovan (il londinese Nathan Stewart-Jarrett, visto in Il ragazzo che diventerà re), Alisha Daniels (Antonia Thomas, l’avete vista in The Good Doctor) e Kelly Bailey (Lauren Socha, finita in carcere per quattro mesi nel 2012).
Male assortiti, sfacciati e incredibilmente adatti a rappresentare i disagi delle periferie, i personaggi assemblano un gruppo di cui è impossibile fare a meno e il cui punto forte – come per la serie – è riposto nella genialità dei superpoteri e nel conseguente utilizzo. Per questo molti spettatori non sono stati in grado di proseguire la serie quando i capostipiti hanno lasciato le redini a personaggi per nulla all’altezza di quell’impertinenza – discorso che non comprende il volgare, insicuro, squilibrato Rudy (Joseph Gilgun).
Copie sbiadite, una sostituzione che ha portato alla chiusura Misfits, che però ha generato emuli e continui riferimenti (Umbrella Academy di Gerard Way è del 2007, ma la serie Netflix gli deve molto, visivamente e non solo). Con una pala sempre in spalla per il prossimo cadavere, Misfits ribalta(va) i doveri dei superpoteri, mostrandone il lato folle, con intrecci avvolti nel mistero e la trasgressione di un gruppo di ragazzi problematici. Un potere singolare che scorre in ognuno di quei giovani disadattati. O come direbbe Nathan: «Ho un superpotere, me lo sento nelle palle!».
- Qui il trailer della prima serie di Misfits.
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