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Maria Sole Tognazzi: «Il mio cinema al femminile e quella serie con Paola Cortellesi»

Abbiamo incontrato la regista in occasione del Filming Italy di LA. Ecco la nostra intervista

Maria Sole Tognazzi sul set di Petra

LOS ANGELES – «I miei film sono sul diritto a essere liberi e poter vivere la vita che si sceglie» sostiene Maria Sole Tognazzi, a Los Angeles per la quinta edizione del Festival di Tiziana Rocca, Filming Italy. Una toccata e fuga di tre giorni quella della regista romana, attualmente impegnata alla consegna della mini serie Petra, con Paola Cortellesi come protagonista. «La mia prima esperienza con la televisione è stata emozionante» spiega la Tognazzi «è stato fantastico lavorare di nuovo con Paola, insieme avevamo girato il mio primissimo film Passato Prossimo quando eravamo poco più che ragazzine». Il Festival Filming Italy, quest’anno dedicato alle donne, ha celebrato la regista italiana con due premi: il Women Power Award e il Los Angeles Creativity Award.

Maria Sole Tognazzi, Tiziana Rocca e Claudia Gerini a Los Angeles
Maria Sole Tognazzi, Tiziana Rocca e Claudia Gerini a Los Angeles

FIVE STAR WOMAN «Viaggio Sola fu la prima pellicola italiana a uscire sul Netflix americano, col titolo Five Star Life e se ho scelto di portarlo al Filming Italy sebbene non fosse il mio ultimo lavoro, è perché con quel film ho capito il mio intento di regista. Quando l’ho concepito c’era infatti molta misoginia nel cinema italiano: le donne apparivano sempre come le fidanzate o le mogli di qualcuno, erano sempre trattate male, erano vittime oppure stronze. Così ho voluto raccontare i personaggi femminili che avevo sempre visto rappresentati in maniera molto stereotipata al punto di innervosirmi. Ho pensato: possiamo scrivere di una donna che è sola per scelta? Ed è felice di esserlo? Di una donna a cui non gliene frega nulla di aderire a quello che la società vorrebbe da lei? Che magari non vuole avere figli? Non è detto che tutte le donne abbiano le stesse esigenze e desideri e si realizzino allo stesso modo. Perché se George Clooney fa un film in cui viaggia da solo è un figo, e una donna no? Chi l’ha deciso? Ci credevo molto in quel film e ho incontrato molti ostacoli per realizzarlo, dunque è stata una grande soddisfazione portarlo a termine, non solo per i premi che ha ricevuto e i buoni incassi ma per il fatto che sia stato distribuito in tanti paesi e che moltissime donne guardandolo mi hanno ringraziata».

Il banner US di Viaggio Sola
Il banner US di Viaggio Sola, con il titolo A Five Star Life

COGNOMI IMPORTANTI «La vita è strana, ti segna un percorso. Non avevo attrazione per il cinema e non ho mai pensato di fare l’attrice, né all’inizio né adesso. Forse ho subito il peso della celebrità della mia famiglia, non solo di mio padre ma anche di mia madre e dei miei fratelli; avendo una natura più timida e introversa di loro, volevo starmene in disparte e lontano dai riflettori. Ma la nostra casa era frequentata da gente come Pasolini, Ferreri, Monicelli, De Bernardi, dunque anche se sei piccolo e non te ne può fregare di meno, quando incontri uno come Marcello Mastroianni te ne accorgi che quell’uomo ha un certo carisma e una personalità fuori dalla norma. Penso di avere assorbito molte cose indirettamente, senza volerlo. Poi quando mi sono trovata poco più che 18enne a lavorare su un set, mi sono molto divertita e appassionata. Mi hanno richiamata e così ho fatto aiuto regista per 10 anni. Poi ebbi l’opportunità di girare un corto con cui vinsi un Globo d’Oro, quello italiano. Posso dire che sul camino di casa ho un Golden Globe! È identico a quello americano e la cosa mi fa sorridere perché invece di Los Angeles, ce l’hanno dato a Villa Torlonia».

La scrittrice catalana Alicia Giménez-Bartlett e Maria Sole Tognazzi sul set di Petra
La scrittrice catalana Alicia Giménez-Bartlett e Maria Sole Tognazzi sul set di Petra

IL VIZIETTO, REVISITED «Anni fa andai al Festival di Cannes e incontrai Sabrina Ferilli che era lì per La Grande Bellezza. Avevo lavorato con lei in diversi film quando ero aiuto regista: mi abbracciò con grande affetto e si complimentò per la mia carriera; feci lo stesso con lei. Così sono tornata a Roma pensando a quanto mi sarebbe piaciuto dirigere anche la Ferilli, una donna meravigliosa e intelligente. Poi arrivando alla casa al mare di Torvaianica, secondo i casi che ti segnano la vita, ho acceso la televisione e c’era Il Vizietto e mi venne l’idea per Io e Lei. Chiamai subito il mio caro amico Guadagnino e gli chiesi: Luca, ma se facessi una specie di vizietto con Margherita Buy e Sabrina Ferilli? Lui mi disse: sei un genio, lo devi fare, anzi te lo produco io! E chiuse la cornetta».

Paola Cortellesi in Petra di Maria Sole Tognazzi
Paola Cortellesi in Petra di Maria Sole Tognazzi

PETRA «È una mini serie per Sky di quattro episodi, ciascuno lungo un’ora e mezzo, come dire quattro film, dunque non è stato difficile per me adattarmi, anche se ci sono voluti quasi cinque mesi per le riprese. Il personaggio di Paola Cortellesi è tratto dai romanzi della saga noir della scrittrice spagnola Alicia Giménez-Bartlett, una donna stupenda, ironica e intelligente. Petra è un ex avvocato di Barcellona, anche se nella mini serie la ambientiamo in Italia, che decide di cambiare vita dopo due matrimoni alle spalle. Cambia città e comincia a lavorare in polizia come archivista. Una sera, poiché era l’unica di turno, le affidano un caso e così inizia a lavorare col suo vice che invece è un poliziotto con molta esperienza. Sono romanzi psicologici sul rapporto tra i due personaggi e ciò che accade».

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