ROMA – Un viaggio generazionale, che tocca il mito e che tocca la Storia, da San Francisco fino al fenomeno della beat generation, anche se il protagonista di questo percorso ha sempre rifiutato le etichette. È arrivato sul grande schermo Lawrence, il docufilm che ritrae uno dei più grandi artisti del Novecento, Lawrence Ferlinghetti. Girato nei luoghi iconici della sua vita da due persone legate a Ferlinghetti da un rapporto di profonda amicizia: Giada Diano, traduttrice in Italia e biografa ufficiale di Lawrence, ed Elisa Polimeni, curatrice di mostre d’arte e retrospettive internazionali sull’artista. Proprio le registe sono le protagoniste della nostra intervista – via Zoom – dove ci hanno raccontato com’è nato il documentario e di quanto la figura di Ferlinghetti sia un’assoluto punto focale nella contro-rivoluzione culturale. Nel film, l’artista, editore e poeta si racconta anche attraverso i luoghi della sua vita, dalla Bay Area alla City Lights Bookstore e lo studio ad Hunter’s Point, svelando aspetti inediti della sua incredibile vita. Lawrence è prodotto e distribuito da Garden Film.
L’intervista a Giada Diano ed Elisa Polimeni è a cura di Damiano Panattoni:
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