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La scelta di Anne – L’Événement. O di come Audrey Diwan distrugge il tabù sull’aborto

Il film vincitore del Leone d’Oro a Venezia? Rivendica la libertà fisica e intellettuale delle donne

La scelta di Anne – L'Événement
Anamaria Vartolomei in una scena di La scelta di Anne – L'Événement

ROMA – Anne (Anamaria Vartolomei) è divisa tra due mondi ai quali non appartiene. Da un lato quello della famiglia di estrazione popolare che “tradisce” quando decide di voler studiare, dall’altro quello borghese universitario che sente distante da sé. Le sue giornate sono scandite dallo studio, dalle discussioni su Sartre e Camus, dalle fantasie sul sesso e dal pensiero degli esami finali. Almeno fino a quando non sente che qualcosa dentro di lei sta cambiando. Anne è rimasta incinta. E nella Francia del 1963, dove l’aborto era illegale e nessuno osava neanche pronunciarlo, la ragazza sembra avere un destino segnato. Audrey Diwan porta sul grande schermo la storia vera della scrittrice Annie Ernaux in La scelta di Anne – L’Événement, Leone d’oro a Venezia.

La scelta di Anne – L'Événement
Una scena di La scelta di Anne – L’Événement

Adattamento del romanzo omonimo della Ernaux, il film assume i contorni di un thriller in cui il tempo, quello contro cui combatte la protagonista, scandisce le fasi del racconto in un conto alla rovescia entro il quale da quella gravidanza non potrà più tornare indietro. Girato nel formato 1:67, La scelta di Anne – L’Événement segue con la macchina a mano la giovane protagonista quasi con taglio documentaristico. Questo permette allo spettatore un’immersione totale nella storia finendo per avvertire il dolore e il disagio fisico di Anne che lotta contro «una malattia che colpisce solo le donne e le rende casalinghe». Una lotta tra la mente e il corpo, tra un futuro scelto consapevolmente e non uno imposto da una società che non contempla la scelta individuale di una donna.

Anamaria Vartolomei è Anne

“Scelta”. Una parola che torna spesso nel corso del film sempre in bocca ad uomini che vorrebbero prendere una decisione al posto di Anne che, al contrario, la parola aborto non può nemmeno pronunciarla. Audrey Diwan realizza un’opera emotivamente e visivamente potentissima che parla di libertà e rivendicazione dell’io. La scelta di Anne – L’Événement è ambientato nel 1963, eppure mentre scriviamo ci sono donne che, nonostante leggi a favore o a causa di leggi scellerate, si ritrovano ad affrontare un inferno simile a quello della protagonista.

La scelta di Anne – L'Événement
Una scena di La scelta di Anne – L’Événement

Giudicata, emarginata, spaventata. Anne può contare solo su se stessa. E al dolore fisico a cui si sottopone ce n’è un altro, raggelante e disturbante, rappresentato dalla violenza del controllo esercitata dai medici contrari all’aborto. La Diwan mostra la mancanza di empatia che circonda la sua protagonista e la sua volontà ferrea di lottare rischiando la vita stessa pur di avere una possibilità di futuro. È un film asciutto La scelta di Anne – L’Événement, eppure vibrante, vivo. Un film che non può lasciare indifferenti con la carica di rabbia e paura della sua protagonista. Una donna che rivendica la sua libertà, fisica e intellettuale, e la volontà di raccontare la sua storia di suo pugno.

  • L’intervista di Manuela Santacatterina a Audrey Diwan e Anamaria Vartolomei:

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