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La Ragazza ha Volato | Una storia di abuso e coraggio per il ritorno di Wilma Labate

Sullo sfondo di una Trieste universale, la drammatica storia di una sedicenne solitaria che lascia il segno

la ragazza ha volato
Alma Noce è Nadia in La ragazza ha volato

MILANO – È una storia carica di solitudine e dolore quella che racconta Wilma Labate in La ragazza ha volato, scritto con i fratelli D’Innocenzo e interpretato da una grande Alma Noce. La storia di una solitaria sedicenne, anche se, come precisa lei, ne ha quasi diciassette, che vede cambiata la sua vita per sempre e in cui molti hanno già visto rimandi a un altro film della regista, Domenica. Presentato a Venezia 78, La ragazza ha volato diventa l’esempio universale di un qualcosa che vediamo accadere ogni giorno e ai cui risvolti i fatti di cronaca ci hanno abituati. La solitaria adolescente è Nadia, una ragazza carina e taciturna, senza amici a cui tenga particolarmente e sempre sulle sue, che si muove per le strade di una Trieste piena di storia, culture e contraddizioni. Il mondo attorno a lei è grigio come i palazzi della periferia in cui vive, come le vite di tutti coloro che condividono con lei quella piccola porzione di esistenza.

la ragazza ha volato
Alma Noce e Luka Zunic in La ragazza ha volato

Un giorno la sua vita cambia: al bar dove di solito va a comprare le sigarette incontra un ragazzo. L’universo in cui vive Nadia però non è quello di una fiaba, e non si rivela essere il suo principe azzurro. Al contrario. La violenza sessuale a cui assistiamo con sdegno e tristezza è il primo passo verso quello che sembra essere un baratro. Nadia all’improvviso non è più sola. Con lei ora ci sono prima la rabbia per quell’individue che non prova il benché minimo senso di colpa per quello che le ha fatto, e poi la paura per una nuova vita che sta arrivando. Non può contare sui genitori e raccontare tutta la verità, immersi anche loro in quella terribile inerzia che pervade tutto. Così il reato rimane taciuto, come spesso accade, parte di un discorso e di un tema molto più grandi che stiamo affrontando quotidianamente. E Nadia deve farsi coraggio per affrontare con le sue forze il futuro.

Per le vie di Trieste in La ragazza ha volato

Il cinema di Wilma Labate non delude mai e con la sua intensità controllata racconta una storia umana a cui tutti partecipiamo emotivamente, in una città che è Trieste ma che potrebbe essere qualsiasi altra città nel mondo perché, e lo sappiamo bene, ovunque accadono storie come quella di Nadia, soprattutto ora, in un’epoca in cui queste hanno più risalto che in passato. Ma Wilma Labate e i fratelli D’Innocenzo questa volta decidono di non cedere alla disperazione. Sarebbe stato facile, lo abbiamo visto tante volte. E invece, ecco che quel volo, che poteva essere la fine dell’esistenza di Nadia, fa semplicemente virare la strada della sua vita. Ora Nadia non è più sola, ma non le dispiace così tanto. La rabbia un po’ si è attenuata, forse anche grazie agli impegni da madre e da operaia. La città è ancora grigia, non si è improvvisamente accesa di colori, ma almeno sembra essere più sopportabile. Tra i silenzi, un amore trasformatosi in abuso e il coraggio, dopo i tanti documentari, l’atteso ritorno alle storie di finzione di Wilma Labate non poteva non lasciare un segno. E quello che lascia La ragazza ha volato è uno di quelli che non passeranno inosservati. Da non perdere.

Qui sotto potete vedere l’intervista a Luca Zunic per La ragazza ha volato:

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