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Rivalità, politica e potere | Qual è la storia vera dietro il triangolo de La Favorita?

Una regina e le sue dame: chi c’era davvero nei ruoli di Olivia Colman, Emma Stone e Rachel Weisz?

Emma Stone, Rachel Weisz e Olivia Colman ne La Favorita.

Una Regina malata, infelice e poco esperta nella gestione degli affari di Stato, una dama di compagnia politicamente machiavellica e un’ex giovane nobildonna caduta in disgrazia ma decisa a riprendersi un posto di rilievo in società. Di chi si tratta? Della Regina Anna d’Inghilterra e delle cugine Sarah Churchill e Abigail Masham, interpretate rispettivamente da Olivia Colman, Rachel Weisz ed Emma Stone ne La Favorita di Yorgos Lanthimos. Il tragicomico e grottesco film in costume firmato dal regista greco che prende spunto dal triangolo affettivo e politico che influenzò il governo inglese nella prima parte del 18° secolo, nel bel mezzo di una guerra con la Francia.

La Favorita, una scena del film.
Rachel Weisz e Olivia Colman in una scena de La Favorita.

«Alcuni aspetti storici del film sono accurati, altri no», ha sentenziato il regista sulle pagine dell’Hollywood Reporter. Una verità facilmente riscontrabile se si scava poco più a fondo nelle vite delle tre donne ma che non intacca minimamente la potenza filmica e simbolica de La Favortia. Brandy Nan, come veniva chiamata la Regina vista la sua passione per il superalcolico, quando salì sul trono, nel 1702, non aveva ricevuto un’educazione tale che le permettesse di poter prendere autonomamente decisioni politiche.

La Favorita, un ritratto della regina Anna.
Un ritratto di Michael Dahl della Regina Anna, nel film interpretata da Olivia Colman.

Ed è qui che entra in gioco l’amica d’infanzia e consigliera, Sarah Churchill (antenata di Winston Churchill e Lady D), duchessa di Marlborough che, ottenendo il ruolo di Mistress of the Robes, divenne, di fatto, detentrice del potere. Di visioni politiche opposte – la Regina era vicina ai Tory mentre Sarah ai Whig di cui aveva sposato uno dei più alti rappresentanti, il condottiero John Churchill – le due donne erano però legatissime fin da bambine al punto di rivolgersi l’una all’altra con dei soprannomi passati alla storia: Mrs. Morley (Anna) e Mrs. Freeman (Sarah).

La Favorita, una scena del film.
Emma Stone e Olivia Colman ne La Favorita.

Una confidenza che, come mostrato da Lanthimos, sfociava in lampi di pura cattiveria nei confronti di una sovrana fragile, bambinesca e timida, afflitta dalla gotta e dalla sindrome di Hughes a causa delle quale, tra aborti e morti premature, perse i diciassette figli – simboleggiati dal regista negli altrettanti conigli che affollano la stanza reale – concepiti con il consorte, Giorgio I, figura totalmente assente ne La Favorita.

La Favorita, un ritratto di Sarah Churchill.
Un ritratto di Sarah Churchill, nel film interpretata da Rachel Weisz.

Una marionetta con la corona i cui fili erano manovrati dalla scaltra consigliera che, grazie alle sue innate doti persuasive, divenne la donna più influente del regno. Almeno fino a quando la giovane cugina Abigail Masham non la spodestò dal gradino di favorita della regina. Un approccio agli antipodi rispetto a quello brusco e ferreo della duchessa di Marlborough. Gentile, affabile, dolce, Abigail riuscì, in breve tempo, ad insinuarsi in un rapporto già logorato da anni di malumori e litigi ottenendo il ruolo di Lady of the Bedchamber della Regina Anna nel 1704.

La Favorita, una scena del film.
Una scena de La Favorita di Yorgos Lanthimos.

Yorgos Lanthimos gioca con la storia temporale, accorciando e modificando i tempi, soffermandosi sul rapporto personale tra le tre donne, enfatizzando le voci di un’intimità con la regina contesa dalla due cugine. La realtà, però, sembrerebbe essere un’altra. Se è vero che la Churchill tendò di ricattare la sovrana minacciando di diffondere delle lettere che potevano alludere ad una relazione amorosa tra le due, è anche vero che gli storici tendono a screditare l’ipotesi di un triangolo sentimentale.

La Favorita, il ritratto di Abigail Masham.
Abigail Masham, ovvero REmma Stone, con la chiave di Lady of Bedchamber, simbolo del potere sottratto alla cugina.

La voce di un legame sessuale tra Anna e Abigail, infatti, sarebbe stata opera della stessa Sarah. Una vendetta sotto forma di poesia scritta (forse) dall’amico e politico Arthur Mainwaring e fatta leggere a corte per punire la sovrana di averle preferito la cugina. La verità dietro la rivalità tra le due? Nient’altro che politica. Se da un lato la Churchill era sostenitrice dei Whig, dall’altro la Masham parteggiava per i Tory come il cugino, Robert Harley (Nicholas Hoult), Lord High Treasurer durante il regno di Anna, che aiutò nella sua carriera intercedendo a suo favore con la sovrana.

La Favorita, una scena del film.
Olivia Colman è la Regina Anna.

Così La Favorita di Lanthimos amplifica queste dinamiche, sorrette – novità per il suo cinema- da una buona bose di ironia – per tornare a parlare di quello che, in fondo, è al centro di ogni sua opera: il potere e le sue implicazioni e sfumature. Un gioco a perdere, sembra suggerirci il regista, che vede le tre donne vicendevolmente al comando di una partita che non fa vincitori. Su tutte una Regina falsamente lusingata, rimasta sola con i suoi capricci e le sue insicurezze.

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