VENEZIA – Scherza, parla lentamente e sembra scegliere con attenzione le parole. Johnny Depp è arrivato al Lido per presentare Waiting for the Barbarians, ultimo film in Concorso di Venezia 76 e primo film in lingua inglese del colombiano Ciro Guerra ispirato all’omonimo romanzo di J. M. Coetzee. Occhiali dalla montatura spessa, orecchini di diamanti a forma di spilla da balia e giacca blue elettrico, l’attore interpreta il colonnello Joll, incaricato di riferire sulle attività dei barbari e sulla sicurezza al confine di un impero senza nome. Un uomo spietato le cui azioni spingeranno un magistrato (Mark Rylance) a una crisi di coscienza che lo porterà a compiere un atto di ribellione. Un film ambientato in un’epoca lontana, ma come sottolineato dallo stesso Depp, profondamente contemporaneo.

IL ROMANZO «Quello che mi ha sorpreso maggiormente del romanzo di J.M. Coetzee è la sua assoluta rilevanza oggi, in molti modi e in molti posti nel mondo. Parla di chi decide come il potere diventi tale e di chi sia da seguire e chi, invece, sia sacrificabile».

IL PERSONAGGIO «La cosa più interessante dei cattivi è che anche loro la mattina si svegliano, si lavano, si radono e non credo lo facciano pensando: “Oggi sarò il più cattivo del mondo”. E non credo neanche che il mio protagonista sia semplicemente cattivo. Ho pensato: “Come si diventa un uomo così?”. Mi sono chiesto se fosse un uomo senza emozioni oppure se in lui ci fosse un bambino spezzato. Credo abbia alzato dei muri intorno a sé per proteggersi dalle emozioni. Cosa fa quando è solo? Piange nell’armadio? C’è molto dietro la facciata di questo personaggio ero pronto a penetrare la sua armatura perché credo che anche lui sia una vittima».

L’ITALIA «Lavorare in Italia? È sempre un’esperienza incredibile. Le persone parlano un italiano fantastico qui (ride, n.d.r). E poi mi piace bere un buon bicchiere di vino ogni tanto (“Che ridete?” si rivolge divertito al pubblico, n.d.r.) Scherzi a parte, è un sogno venire a Venezia con il film e sedere allo stesso tavolo di persone fantastiche come Ciro Guerra e Mark Rylance è un onore enorme. Sono davvero felice di essere qui».

LILY-ROSE «Sapere che anche mia figlia è venuta al Lido per presentare un film? È fantastico. Quando era piccola è venuta molte volte con me e Vanessa (Paradis, n.d.r.) con noi a Venezia. Ed ora vedere questa incredibile giovane donna fare scelte del genere mi riempie d’orgoglio. Avrebbe potuto partecipare a quel genere di film che ti fanno guadagnare tanto ma, invece, ha scelto un’altra strada. Dopo Planetarium con Natalie Portman ha lavorato in due film francesi. Sono fiero di lei. È incredibile. Lei e mio figlio sono i miei dèi».
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