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Luigi Fedele: «Io ti cercherò? Il ritratto di una gioventù autentica»

La felicità, il cinema e quella ricerca di un posto nel mondo: la nostra intervista all’attore

luigi fedele

MILANO – Classe 1998, un grande talento e una lunga carriera davanti a sé. Dopo il grande successo di critica per Piuma di Roah Johnson e Quanto basta, con Vinicio Marchioni, Luigi Fedele debutta sul piccolo schermo. Affiancherà Alessandro Gassmann nella miniserie Io ti cercherò, in onda dal 5 ottobre su Rai1 per la regia di Gianluca Maria Tavarelli. Una serie crime sullo sfondo di una Roma misteriosa, che vede Fedele interpretare Ettore, il figlio di Gassmann sullo schermo, protagonista di una morte fatta passare come suicidio ma che non convince il padre. Starà a lui fare luce su questo giallo, ripercorrendo anche il difficile rapporto con il figlio. Abbiamo contattato il giovane attore per parlare della serie e del suo rapporto con cinema e serie tv.

luigi fedele
Blu Yoshimi e Luigi Fedele sul set di Io ti cercherò

ETTORE «Quando ho letto la sceneggiatura ho subito empatizzato molto con il personaggio. Per certi aspetti mi somiglia molto mentre per altri è come se avessi un po’ imparato da lui. Sono rimasto affascinato dal suo coraggio. È un personaggio che prende posizione di fronte a delle ingiustizie e alle tematiche sociali che ha a cuore. Credo che oggi un ragazzo di ventidue anni che si sveglia la mattina e ha degli ideali per cui lottare e combattere non sia una cosa da poco. Poi ho cercato anche di ripescare all’interno di alcune mie esperienze legate al mondo della strada fatte nell’adolescenza, quindi ho cercato di immergermi anche nei contesti romani che frequentava, come diversi centri sociali. Un’altra cosa che mi ha colpito e che vorrei avere anche io è il suo concetto di felicità, la sua idea di poter essere felice solamente se lo sono anche tutti gli altri intorno a lui. Una cosa molto intensa e bella. Ettore aiuta gli ultimi, è uno spirito libero, un cercatore di felicità che, come me, sta cercando il suo posto nel mondo».

luigi fedele
l cast di Io ti cercherò

IL SET «Il set? Un’esperienza veramente positiva e bellissima anche grazie a tutta la squadra che avevamo. Alessandro Gassmann credo sia stato un ottimo protagonista, che non significa solo avere più battute o avere un ruolo principale ma anche essere un capitano che gestisce un po’ l’umore del set, che tiene unita tutta la squadra. E in questo è stato veramente bravo. Con lui c’è stato un rapporto veramente intenso da subito, una chimica molto forte dal punto di vista artistico. Diciamo che poi le mie scene con una potenza emotiva più grande sono tutte con lui. Il rapporto tra i nostri personaggi è conflittuale e allo stesso tempo profondo e intenso. C’è stato un investimento personale da parte di entrambi, abbiamo messo delle cose personali nella dinamica di questo rapporto cercando sempre la credibilità».

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CINEMA & SERIE TV «Ho iniziato da piccolissimo a fare teatro e poi ho avuto esperienze soprattutto al cinema. Io ti cercherò è la mia prima serie. Ho sempre avuto una grandissima passione per il cinema e non nego che a volte preferisco il formato cinematografico. Ho visto anche molte serie ma in numero minore se paragonate ai film perché sono sempre stato appassionato al linguaggio cinematografico, a quel tipo di durata, al vedere i film proiettati al cinema. Io ti cercherò però è stata un’esperienza abbastanza simile al cinema perché anche Gianluca (Tavarelli, n.d.r.) ha fatto sia cinema che televisione. Secondo me la forza di questa serie è che ha un linguaggio molto cinematografico, anche a livello di fotografia e di racconto. Quando l’ho vista per la prima volta mi è sembrata un grande film diviso in quattro serate. Con la serie poi è stato diverso perché ha un tempo di maturazione e di lavorazione più lungo. Quindi è come se il personaggio crescesse, te lo porti anche un po’ a letto quando vai a casa dopo le riprese ed è bello anche il fatto che tu riesca a vivere e a convivere con il personaggio per un certo periodo della tua vita».

Luigi Fedele
Alessandro Gassmann e Luigi Fedele

L’EMOZIONE «Sono molto contento di aver fatto questa serie. Sono anche curioso di vedere come reagirà il pubblico perché credo sia una serie coraggiosa anche per il suo prendere delle posizioni forti, raccontando la nostra gioventù in maniera autentica, positiva, battagliera. Prende posizioni forti anche su tematiche sociali come l’abuso di potere, il concetto di famiglia, la paura del diverso. Un serie del genere può parlare al pubblico e, in un certo senso può farlo crescere, educarlo. È una grande soddisfazione e sono anche un po’ emozionato, non vedo l’ora di avere qualche riscontro».

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