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Il Discorso Perfetto e del perché è (anche) un’altra formidabile commedia francese

Benjamin Lavernhe è il protagonista del divertente (e intelligente) film di Laurent Tirard

I Protagonisti de Il Discorso Perfetto
I Protagonisti de Il Discorso Perfetto

ROMA – No, Il Discorso Perfetto (Le Discours, appunto), diretto da Laurent Tirard e tratto dal romanzo di FabCaro, non è solo un’altra grande commedia francese. È molto di più. Partiamo da un verbo, “procrastinare”. Che, secondo la Treccani, significa “Differire, rinviare da un giorno a un altro, dall’oggi al domani, allo scopo di guadagnare tempo o addirittura con l’intenzione di non fare quello che si dovrebbe”. Ecco, in ottantotto, eccezionali, minuti, Adrien, interpretato da uno strepitoso Benjamin Lavernhe, fa questo e tanto altro durante una tediosa cena di famiglia, escogitando mentalmente assurde scappatoie per non fare il fatidico discorso nel giorno del matrimonio della sorella Sophie (Julia Piaton).

Il Discorso Perfetto
Ritratto di famiglia…

Come se non bastasse, freneticamente e compulsivamente, controlla l’iPhone sperando che la (ex?) ragazza Sonia (Sara Graudeau) risponda ad un messaggio inviato ore prima, dopo trentotto giorni di “pausa”. Allora, il film di Tirard (nella selezione ufficiale di Cannes, e presentato alla Festa di Roma 2020), è il manifesto per tutti coloro che provano a controllare l’incontrollabile. Che sia una persona, una cena, un discorso in pubblico che proprio non si vuol tenere. Chiaro, il tono della pellicola è, nel vero senso della parola, divertente. Si sorride e si ride (in alcuni passaggi davvero di gusto) con tempi comici perfetti e intelligenti.

Il Discorso Perfetto
Benjamin Lavernhe e a Kyan Khojandi

Eppure, sotto sotto, Adrien, la sua ansia, il suo radicato odio per i trenini delle feste (già…) e il suo smaniare in una situazione che non lo rende affatto sereno, arriva molto vicino allo spettatore, tanto che – come nelle migliori commedie – riusciamo a ritrovarci, e anche un po’ a comprenderci. E poi, va giustamente sottolineato, Il Discorso Perfetto è un film maschile, nel senso che illumina l’altra parte della Luna, quella che riguarda i maschi e i loro rapporti con gli altri, oppure con la famiglia, o con le emozioni che si vorrebbero domare. Insomma, anche gli uomini possono inquietarsi quando attendono un messaggio dalla donna che amano, ci dice il film.

Il Discorso Perfetto
Benjamin Lavernhe e Julia Piaton

Così, il goffo e irresistibile Adrien di Benjamin Lavernhe, è la rivincita per tutti gli indecisi, i titubanti, gli impauriti. Una bandiera per coloro che farebbero qualsiasi cosa (qualsiasi!) per non affrontare discorsi, verità, confronti. Comprendiamo Adrien, con le sue folli fantasie (e che bravo Tirard a rendere il quadro narrativo credibile) e con la sua determinazione; scendiamo in totale empatia con lui, vorremmo quasi aiutarlo a realizzare i suoi piani di fuga irrealizzabili. Eppure, alla fine de Il Discorso Perfetto, arriva l’illuminazione. Forse, la verità sta nel mezzo. Forse, l’estenuante ansia di un sms che non arriva andrebbe presa solo per quella che è. Un’attesa, da riempire invece con l’unica certezza della vita: godersi l’attimo.

Qui la nostra video intervista a Benjamin Lavernhe e a Kyan Khojandi:

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