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I Pionieri | Luca Scivoletto, il PCI, la Sicilia e dell’infanzia che si apre al mondo

Da Italia ’90 al mondo per un film dal respiro universale. In bilico tra Jojo Rabbit e Stand By Me…

I Pionieri
Un viaggio di formazione: i tre protagonisti de I Pionieri.

ROMA – Sicilia, estate 1990. Enrico ha dodici anni e ha vissuto la sua vita sotto il segno del Partito Comunista Italiano poiché suo padre Michele, comunista razionale, è il vicesegretario regionale mentre la madre Luisa, comunista emozionale, è una fervente seguace. Enrico non ha amici, a parte Renato, anche lui figlio di comunisti. Stanchi delle loro estati così diverse da quelle dei loro coetanei, Enrico e Renato decidono di andare in campeggio da soli con un obiettivo: rifondare i Pionieri, gli ex-scout comunisti estinti dal 1975. Nella fuga si uniranno Victor, il famigerato bullo della scuola e Margherita, figlia di un militare americano della vicina base Nato. Questa la sinossi di I Pionieri, seconda regia dopo il documentario Con quella faccia da straniera del 2013 per Luca Scivoletto che, dalla letteratura al cinema, continua a raccontarsi.

I Pionieri di Luca Scivoletto, al cinema dal 13 aprile grazie a Fandango
I Pionieri di Luca Scivoletto, tra Wes Anderson e gli anni Ottanta.

Perché I Pionieri, tratto dall’omonimo romanzo d’esordio del 2019 edito da Fandango Libri, presentato fuori concorso al Torino Film Festival e prodotto e distribuito da Fandango e Rai Cinema, nasce esattamente come pagina nostalgica di vita vissuta, su ammissione dello stesso Scivoletto: «Sono partito da una difficoltà personale: ero figlio di genitori comunisti ma sono nato e cresciuto nel momento sbagliato, i folgorati anni Ottanta, quando il comunismo era in crisi». Scivoletto infatti, nato a Modica all’inizio degli anni Ottanta, è figlio del senatore Concetto Scivoletto che del PCI è stato dirigente siciliano e segretario della Federazione provinciale ragusana dal 1979 al 1987.

I Pionieri è in parte ispirato all'infanzia dell'autore, Luca Scivoletto, figlio del senatore Concetto Scivoletto di lunga militanza nel PCI negli anni Ottanta
Il film è in parte ispirato all’infanzia di Scivoletto, figlio del senatore del PCI Concetto Scivoletto.

Un’opera quindi, dal marcato taglio autobiografico I Pionieri, nel consegnarci – sullo sfondo di una Sicilia satirica e irriverente testimone di un periodo di profonde trasformazioni storico-sociali («Anno dopo anno, tutti gli ideali che avevo assorbito da bambino diventavano sempre meno applicabili. Il risultato fu uno smarrimento politico precoce e irrisolto») che fecero coincidere la cosiddetta Svolta di Occhetto/scioglimento del PCI alla caduta del Muro di Berlino – un ritratto sincero dello Scivoletto-padre tra vita privata e pubblica avvolto nell’aura caratteriale del padre Michele. Ma l’espediente nostalgico nei delicati equilibri dello script firmato da Eleonora Cimpanelli, Pierpaolo Pirone – oltre che dallo stesso regista e autore – si ferma qui nel fungere da eccezionale-e-speciale molla narrativa su cui costruire un racconto di più ampio respiro.

Mattia Bonaventura, Francesco Cilia e Matilde Sofia Fazio

«Il mio obiettivo? Raccontare una storia universale: l’amicizia simbiotica tra due ragazzi e il modo in cui entra in crisi quando uno di loro fa scoppiare la bolla di certezze che li aveva protetti fin dall’infanzia», ha spiegato Scivoletto, così da intrecciare spirito di coesione e unicità, amicizia e indipendenza, genitorialità e divario generazionale – oltre che bisogno di scoprire il mondo – in una narrazione di buon ritmo e dal passo comico disarmante. Un grande racconto di formazione riflessivo e leggero, a metà tra il senso del gruppo e del viaggio di Stand By Me e Jojo Rabbit – rievocato nei preminenti colori pastello e nella funzione scenica di un Enrico Berlinguer in formato Adolf Hitler/Taika Waititi – per una piccola sorpresa di questa stagione di cinema. Gioia per gli occhi che scalda il cuore.

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Qui sotto potete vedere il trailer del film:

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