Francesco Parrino ROMA – I mercenari sono in missione. Questa volta l’obiettivo è nel vecchio impianto di armi chimiche di Gheddafi in Libia. Devono intercettare Suharato Rahmat, impegnato a rubare alcuni detonatori per ordigni nucleari per il suo cliente, Ocelot. Rahmat è un ex trafficante d’armi britannico che ha a disposizione un vero e proprio esercito. Nonostante i Mercenari gli siano addosso, riesce comunque a impadronirsi della valigia con i detonatori e a scappare. Se quei detonatori arrivassero a Ocelot, il mondo intero sarebbe in pericolo. Dopo un tentativo fallito di catturare Rahmat, l’inseguimento continua su una nave, la Jantara, dove si susseguono colpi di scena e dove decolla il quarto capitolo di una saga improbabile quanto fortunata: I Mercen4ri – Expendables di Scott Waugh.
La quarta (scoppiettante) volta dei sacrificabili guidati da Barney Ross aka Sylvester Stallone – che dei Mercenari è da sempre il cuore pulsante – vede il ritorno di tanti volti noti come Jason Statham, Dolph Lundgren e Randy Couture, ma anche di molti nuovi. E quindi ecco Megan Fox, Andy Garcia (!), Jacob Scipio, Levy Tran, 50 Cent ma soprattutto il duo orientale Tony Jaa e Iwo Uwais che tra la saga di Ong Bak e quella The Raid hanno saputo conquistare il mondo a ritmo di stunt impossibili e combattimenti da urlo. Non ci sono invece Bruce Willis (ormai ritiratosi), Arnold Schwarzenegger, Terry Crews e Jet Li, primo capitolo senza di loro. Un passaggio di testimone figlio anche del terzo capitolo de I Mercenari che vide rimescolate le carte della squadra di Barney Ross.
Poco importa però perché, qualunque siano i volti stellari in scena, l’importante è che la saga de I Mercenari resti fedele al proprio spirito: «I Mercenari? Un franchise creato per andare al cinema, bere una Coca Cola, mangiare pop-corn, divertirsi, emozionarsi e farsi delle risate. Questo è il triplice filo conduttore della saga e credo che con I Mercen4ri siamo stati in grado di bilanciare il fattore divertimento in questo film». E in questo lo script di Max Adams è eccezionale nel rievocare lo spirito degli action anni Ottanta tra punch-line ad effetto, umorismo virile e leggero, e una narrazione, a conti fatti, dal ritmo netto, che va dritta al punto. Forse troppo. Tanti i turning point che lo script di Adams rende volutamente semplici, poco elaborati, per far quadrare le cose al meglio.
A questo va aggiunta una CGI posticcia e fumettosa che colloca di diritto I Mercen4ri nel limbo artistico tra un kolossal d’azione e un B-movie ambiziosissimo, e dei Jaa e Uwais a cui, incredibilmente, Waugh offre spazio scenico ridotto. A far la differenza però è l’inerzia del racconto de I Mercen4ri che vede l’annunciata coralità ridursi progressivamente incentrando il tutto su un Jason Statham in formato Crank/Chev Chelios. Statham corre, tira calci e pugni a qualsiasi cosa gli capiti a tiro e con i suoi chili di carisma british compensa l’assoluta fissità recitativa di Megan Fox e soprattutto di un 50 Cent oggetto recitativo misterioso E poi c’è Stallone che – in una manciata di minuti – ci ricorda perché I Merc4nari, e con esso il cinema, non può proprio fare a meno di lui.
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Qui sotto potete vedere il trailer del film:
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