MILANO – Volete passare una serata ad alta tensione? Ecco che su Netflix c’è Hypnotic di Matt Angel e Suzanne Coote. La protagonista Jenn (Kate Siegel) è un’ingegnere la cui esistenza sta andando a rotoli: si è in infatti separata da poco dal suo ex a causa di una grave perdita. Spinta dunque dall’amica Gina (Lucie Guest), decide di avvicinarsi alle terapie del misterioso dottor Meade (Jason O’Mara), esperto ipnositerapeuta. Una serie di eventi porterà Jenn a dubitare delle buone intenzioni del dottore nell’espletamento delle sue mansioni, ma potrebbe ormai essere troppo tardi, in virtù del controllo ormai acquisito sulla sua mente.
Il film incalza particolarmente in prossimità della sua fine, grazie al coinvolgimento del detective Wade Rollins (Dulé Hill), mosso insieme a Jenn dal desiderio di comprendere il mistero dietro le mosse dello stratega mefistofelico. Il dottore avvisa Jenn che solo chi cerca risultati duraturi ha il coraggio di aprire la mente, ma la ragazza non sa ancora a quale prezzo. Sorvolando su una ben poco credibile fiducia rimessa da Jenn nelle mani del terapeuta, dato che il suo sguardo giura solennemente di non avere buone intenzioni fin dalla prima inquadratura, va detto che Hypnotic è comunque un film godibile, perfetto per una serata da divano e film in streaming.
Nonostante si evinca questa volta che non siamo di fronte ad un prodotto particolarmente innovativo, va comunque riconosciuto che Netflix abbia una buona confezione attorno alla vicenda in cui spicca la protagonista, Kate Siegel. La sceneggiatura non eccessivamente graffiante può essere compensata nel breve termine da un’esperienza di visione nota e, quindi, abbastanza rassicurante, rientrando in sentieri già percorsi e piacevolmente riconoscibili. C’è da dire che l’argomento suscita sempre grande attenzione, e non è la prima volta che l’ipnosi varca le soglie della cinematografia, poiché la materia indubbiamente esercita un certo fascino e un’abbondante dose di mistero declinabile in forma cinematografica o seriale.
Già Danny Boyle l’aveva resa protagonista del suo In trance, passato un po’ in sordina all’uscita nel 2013, ma degno di esser recuperato (lo trovate su CHILI). I risvolti più ironici e al contempo sentimentali ce li aveva invece mostrati Woody Allen in quella deliziosa commedia de La maledizione dello scorpione di giada. Naturalmente in Hypnotic i toni sono ben diversi e non c’è lo spazio per l’introspezione del cinema d’autore, non c’è una cifra stilistica dei due cineasti sopracitati, ma permane comunque una latente tensione da cinema di puro e squisito intrattenimento. Se il dottor Meade è tanto potente nel soggiogare la memoria della protagonista, lo spettatore potrebbe non avere le stesse suggestioni post-ipnotiche, dimenticheremo presto il film di Matt Angel e Suzanne Coote, anche se rimarrà il comfort di un’opera senza troppe velleità, restando divertente e riuscito nelle sue intenzioni.
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Qui il trailer originale del film:
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