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Heretic | Un Hugh Grant da Oscar per il cult horror di Scott Beck & Bryan Woods

Chloe East e Sophie Thatcher sono le vittime di un gioco al massacro tra religione e verità assolute

Un estratto da un'immagine promozionale di Heretic, il nuovo film di Scott Beck & Bryan Woods
Un estratto da un'immagine promozionale di Heretic, il nuovo film di Scott Beck & Bryan Woods

ROMA – Sorella Paxton (Chloe East) e sorella Barnes (Sophie Thatcher) stanno allegramente portando avanti la loro missione per diffondere buone notizie sulla Chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Dopo aver elencato le porte a cui bussare, arrivano alla tranquilla casa di periferia del signor Reed (Hugh Grant), che sembra non solo educato e ospitale – oltre che colto e grande appassionato di teologia – ma anche sinceramente affascinato dalla storia e dagli insegnamenti del mormonismo. Con la pioggia che cade fuori e la moglie del signor Reed che prepara una torta al mirtillo nella stanza accanto, l’ambiente è assolutamente accogliente. L’unica cosa che potrebbe rovinarlo sarebbe se sorella Paxton e sorella Barnes volessero andarsene. Ovvero Heretic, il nuovo film di Scott Beck & Bryan Woods targato A24, al cinema dal 27 febbraio con Eagle Pictures.

Un'immagine promozionale di Heretic
Un’immagine promozionale di Heretic

Un nome, quello del duo registico, che ai più dirà poco, ma che è garanzia di qualità per tutti gli appassionati di cinema horror. Parliamo, infatti, degli autori dello script di quel capolavoro assoluto di A Quiet Place che della produzione filmica del John Krasinski-regista è stato il punto di svolta. Lo stesso può dirsi di Heretic con cui Beck & Woods spiccano il volo dopo un B-Movie convincente (La casa del terrore) e quel 65 – Fuga dalla Terra tanto accattivante e promettente nel concept quanto sterile nell’esecuzione, dopo averne accarezzata la realizzazione per quasi un decennio. Per la precisione da dopo la visione di Cloud Atlas, nel 2012, in cui Tykwer e le Wachowski seppero ravvivare il fuoco ardente dell’arte attoriale di Grant dopo una carriera ventennale di ruoli irriverenti tra rom-com e period drama.

Heretic, il nuovo film di Scott Beck & Bryan Woods: Dal 27 febbraio al cinema con Eagle Pictures
Heretic, il nuovo film di Scott Beck & Bryan Woods: Dal 27 febbraio al cinema con Eagle Pictures

«Mi sto stufando di interpretare ruoli ovvi e di essere incasellato» disse in un’intervista anni dopo lo stesso Grant, le cui parole finirono all’orecchio di Beck & Woods che iniziarono a lavorare al soggetto immergendosi nei suoi meandri creativi tra studi teologici e testimonianze di prima mano di autentici mormoni, e che immaginarono il mefistofelico Reed con le fattezze e il talento del premiato interprete britannico. Grant ne fu totalmente conquistato. In pre-produzione, dopo che Beck & Woods gli inviarono lo script, seguirono quattro mesi di scambi epistolari in cui chiese qualsiasi curiosità possibile sul personaggio e la sua dimensione caratteriale. Il risultato è la ragione per cui siamo qui oggi a consigliarvene la visione: È semplicemente stratosferico Grant in Heretic! È tutto meno che ovvio e incasellato il lavoro attoriale di cui si è fatto promotore e portatore.

Sophie Thatcher e Chloe East in una scena del film
Sophie Thatcher e Chloe East in una scena del film

Ma al punto che, nonostante il suo sia un volto noto e perfettamente riconoscibile, basta veramente poco per dimenticarsi che c’è lui dietro ai panni folli, caotici, sadici, manipolatori e (spesso) involontariamente divertenti di Reed. È questo, d’altronde, che fanno i grandi attori: Si nascondono dietro ai personaggi che portano in scena, mescolandosi con essi in modo, però, da lasciar trapelare appena alcuni accenni dei loro tratti distintivi. E al suo settantacinquesimo ruolo accreditato in quasi quarantatré anni di carriera, Grant si presenta sulla scena con la grazia del veterano e l’entusiasmo dell’emergente. Tutto Heretic è costruito su di lui – è così che l’hanno impostato Beck & Woods – sulla sua mimica e su quei cambi di direzione che negli anni gli hanno permesso di passare dal registro comico a quello drammatico con una facilità impressionante fino a reinventarsi.

Hugh Grant giganteggia in un film costruitogli su misura
Hugh Grant giganteggia in un film costruitogli su misura

Se poi l’impianto narrativo è quello di un horror da camera tutto percorso di movimenti di camera fluidi, jump-scare di montaggio netto che vi fanno letteralmente sobbalzare dalla poltrona, e in più scambi dialogici serrati che raccontano di verità assolute, della forza della Fede e delle ragioni del credo religioso – quest’ultimo ascrivibile alla celebre (e sovversiva) massima di Karl Marx: «La religione è l’oppio dei popoli» – tutto diventa talmente naturale e armonioso, in Heretic, da rasentare la semplicità. Che è solo apparente perché dietro c’è un grande lavoro tecnico e artistico che parte da Beck & Woods, prosegue con Grant, e chiude con il duo East (The Fabelmans) e Thatcher (Companion) che da agnelli a ribelli si confermano talenti da tenere sotto la lente di ingrandimento. Un film di cui non potrete fare a meno!

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