MILANO – Heartstopper, la nuova serie adolescenziale targata Netflix, ha conquistato il cuore del pubblico ed è sulla bocca di tutti grazie al passaparola. Tratta dalla graphic novel di Alice Oseman – in Italia edita da Mondadori e arrivata al quarto volume -, la serie, con protagonisti Kit Connor e Joe Locke, è un coming of age che racconta la dolce storia di due ragazzi negli anni del liceo che improvvisamente si innamorano e poco a poco scoprono la natura della loro relazione.

I due ragazzi in questione sono Charlie e Nick. Charlie è il primo e unico ragazzo della scuola a fare coming out, non per scelta ma semplicemente perché le voci corrono molto velocemente. Diventa così subito il centro dell’attenzione, ma anche di atti di bullismo che, seppur piccoli, sono sempre presenti. Dall’altra parte c’è Nick, e nessuno penserebbe mai che possa essere gay: l’atleta della scuola con decine di ragazzine ai suoi piedi è quanto di più eterosessuale ci possa essere agli occhi degli altri. Ma l’amore, si sa, è imprevedibile.

Tenera e delicata, la serie si stacca dai teen drama che recentemente hanno attirato l’attenzione di tutti. Non c’è la realtà sfacciata e senza veli di Sex Education, così come non ci sono gli scandali di Elite o i drammi di Euphoria. Dopo molto tempo, Heartstopper è la prima produzione originale Netflix che stupisce per la qualità e non utilizza grandi colpi di scena o stravolgimenti per portare a casa il risultato. La serie diretta da Euros Lyn fa leva sulla semplicità e su una realtà che, per una volta, veramente si può definire tale.

Buona parte delle ragioni per cui è piaciuta così tanto è proprio quel suo essere calato perfettamente nella realtà, quella di tutti i giorni. Senza drammi eccessivi, Heartstopper mostra davvero l’adolescenza, quel periodo di passaggio in cui l’infanzia è appena alle spalle ma non si è ancora del tutto adulti (al contrario di ciò che molti altri titoli simili vorrebbero far credere). I timori e le paure di Charlie e Nick sono quelli di tutti i ragazzi che si avvicinano per la prima volta a una relazione e scoprono lentamente la sessualità. La rappresentazione della serie, poi, è particolarmente positiva.

Nonostante l’omosessualità e il coming out ne siano il punto centrale, il tutto non viene trattato come una dichiarazione politica o una presa di posizione. Heartstopper non è inclusivo solo perché i protagonisti sono queer. È inclusivo perché finalmente mostra una fetta di realtà che accade quotidianamente senza maschere o messe in scena eccessive. E poi, la storia tra Charlie e Nick è così romantica e amorevole che è difficile non affezionarsi. Probabilmente Netflix starà già pensando a una seconda stagione, visto il successo. Intanto, rimane una di quelle novità che siamo davvero contenti di avere (e vedere!).
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Qui sotto potete vedere il trailer di Heartstopper:
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