MILANO – In principio fu Beyoncé con Lemonade, visual album del 2016 in cui Queen Bey si metteva a nudo tra tradimenti, femminismo e denuncia sociale attraverso dieci capitoli diretti da artisti come Melina Matsoukas, Dikayl Rimmasch e Todd Tourso. Un progetto avvolto dal più stretto riserbo e anticipato solo da un enigmatico teaser che ne annunciava l’uscita sulla HBO. A tre anni di distanza, Donald Glover ha realizzato qualcosa di molto simile sotto il profilo comunicativo. La scorsa estate, infatti, era trapelata la notizia che lui e Rihanna erano a lavoro su un progetto top secret girato a Cuba: Guava Island.
Nessun altro indizio era trapelato fino a due giorni fa quando, a ridosso del Coachella, di cui Glover è l’headline nei panni del suo alter ego musicale, Childish Gambino, è stato annunciato che Guava Island sarebbe stato disponibile gratuitamente su Amazon Prime Video per diciotto ore. Questo dopo la proiezione realizzata al festival in un teatro costruito appositamente per il film. Scritto da
Stephen Glover e basato su una storia del collettivo Royalty, firma dietro numerosi progetti dell’artista, il film segna l’addio dalle scene di Childish Gambino ed è diretto da Hiro Murai.
Sì, lo stesso geniale regista di This Is America, il videoclip capolavoro dello scorso anno capace di scatenare un acceso dibattito socio-culturale nella società americana, di Black Man In A White World di Michael Kiwanuka e di alcuni episodi di Atlanta, la serie FX ideata da Glover, vincitrice di due Golden Globes e due Emmy, in cui racconta «come ci si sente ad essere neri». «Guava Island è il risultato finale di quattro incredibili settimane trascorse a Cuba con alcuni dei più creativi talenti che abbia mai incontrato», ha dichiarato il regista in una nota, «Designer, artisti, musicisti e attori si sono uniti da tutto il mondo per creare questo folle sogno».
Ma di cosa parla il film? Di un musicista, Dani (Glover), determinato a realizzare un festival per gli abitanti dell’isola per mostrare il potere aggregante della musica. Innamorato di Kofi (Rihanna), vuole godersi il Paradiso in cui vivono ma nel quale non hanno tempo per loro perché costretti a lavorare sette giorni su sette nelle fabbriche del potente boss Red (Nonso Anozie), pronto a tutto per osteggiare il festival che li distoglierebbe dal produrre, quindi, dal suo profitto. «Tra Rihanna e la gente di Cuba, questo è uno dei miei progetti preferiti» ha reso noto l’artista che in meno di un’ora ha realizzato una metafora spassosa ed emozionate sull’oppressione e la libertà, individuale e artistica.
Ispirato da City of God di Fernando Meirelles e Purple Rain, il film del 1984 con protagonista Prince, Guava Island, oltre a (di)mostrare come la parsimonia di informazioni attorno ad un progetto sia la risposta ad un trend che si muove, invece, nella direzione opposta, ha un’altra peculiarità. Il racconto è scandito da alcuni celebri brani di Childish Gambino remixati e arrangiati per l’occasione: da This Is America a Die With You, da Summertime Magic a Time passando per Saturday e Feels Like Summer.
Filmato in 4:3, con un’intro animata e dalla fotografa granulosa di Christian Sprenger che ricorda i filmini in Super 8, il “thriller tropicale” di Donald Glover girato tra le strade dell’Havana, parla dell’importanza di restare fedeli a se stessi, di non permettere a nessuno di limitare la propria espressività come fa Red con i suoi uccellini dalle piume blu, costretti a cantare da dentro una gabbia. «Una storia che parla di come i sogni si avverano».
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Qui sotto potete vedere il trailer di Guava Island:
This is what weekends were made for. See @DonaldGlover and @Rihanna in #GuavaIsland. Now on #PrimeVideo https://t.co/D4b7DDWFVE pic.twitter.com/vMVKEOqYlV
— Amazon Prime Video (@PrimeVideo) April 13, 2019
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