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Aspettando Avengers: Endgame | Thor, l’evoluzione di un eroe in una trilogia epica

Da Asgard alla Terra, da Loki a Valchiria. Il MCU non sarebbe lo stesso senza il Dio del Tuono

Il personaggio che più si è evoluto – migliorando – in tutto il Marvel Cinematic Universe è un Dio. Viene da Asgard e ha, almeno fino a un paio di puntate fa, un martello per arma. Infatti, Thor, creato da Stan Lee, Larry Lieber e Jack Kirby nell’agosto del 1962, in tre film più gli altri quattro Avengers (compreso Endgame) ha avuto una crescita costante. Sia come sfumature narrative, che come interpretazione. Perché Chris Hemsworth, da bello, tenebroso e palestrato – “Nessun rancore, Point Break”, lo chiamava Tony Stark in The Avengers –, è diventato qualcos’altro.

In lotta per il suo popolo, Asgard, e in lotta per la Terra. Il più cavalleresco tra i Vendicatori (del resto le sue origini si basano sulla mitologica norrena) ha esordito ufficialmente nel 2011 (trovate i tre film nella collection su CHILI), diretto da Kenneth Branagh, portando con sé tutta l’atmosfera shakespeariana e mitica, in mezzo ad una battaglia famigliare tra due fratelli/nemici. C’è l’epica, c’è l’epopea. C’è il lampo seguito dal tuono. E la saga non sarebbe la stessa senza di lui e senza Loki. L’altro characters fondamentale che, visto il successo e la complessa scrittura che ha altalenato le varie comparse, ha giustamente meritato una serie tutta sua che debutterà su Disney+.

Tom Hiddleston e Chris Hemsworth in The Dark World.

Perché, il Dio del Tuono, è l’aspetto più fantastico di tutto l’Universo Marvel. È l’eroe per eccellenza sceso dalle stelle per salvarci. E c’è dietro tutta una letteratura storica e pop a fare da colonna, con il primo film stand alone che ne ha fatto intravedere le capacità; un secondo, The Dark World, diretto da Alan Taylor, più oscuro e battagliero, dalla drammaturgia rimarcata, quasi teatrale. Ma, soprattutto, un terzo, Ragnarok, diretto da Taika Waititi. La sua miglior puntata e, di gran lunga, uno delle migliori film di tutti i dieci anni di Marvel. Basterebbe solo citare Tessa Thompson incorniciata in una meravigliosa inquadratura, battagliera e gloriosa, spavalda e fiera.

Tessa Thompson inquadrata da Taika Waititi.

Thor, al massimo splendore, gladiatore spaziale contro un ritrovato e spassoso Hulk. Divertentissimo nelle battute e nelle trovate, con una messa in scena autoriale che, comunque, non si prende sul serio. Anzi, regala allo spettatore uno spettacolo di colori, atmosfere e freschezza. E sì, ancora oggi, Thor: Ragnarok è tra i nostri preferiti. Allora, in questo lungo countdown verso il finale di Avengers: Endgame, dopo Iron Man, il consiglio è ripartire proprio con la trilogia di Thor, riscoprendo tutta la sua magica atmosfera e i suoi personaggi.

Thor e Odino.

Dall’Odino di Anthony Hopkins, al valoroso Heimdall di Idris Elba, dall’amore ”normale” e perduto della Jane Foster interpretata da Natalie Portman, fino alla Valchiria di Tessa Thompson, che aspettiamo di rivedere in Endgame. Anche perché, dietro al testosterone dei capelli lunghi (poi tagliati) e alla forza bruta rappresentata da un’arma tanto possente quando leggiadra, Thor è rimasto fedele e coerente con la sua origine, pur adattandosi ai diversi mondi che si è ritrovato a salvare, perdere e poi salvare di nuovo. Gli Avengers non sarebbero gli stessi senza Thor. Come una tempesta non sarebbe bellissima senza fulmini.

Volete rivedere la trilogia di Thor? Trovate la collezione completa su CHILI.

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Qui potete vedere il trailer di Avengers: Endgame:

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