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Guillaume Canet: «Delusioni, sogni, padri e figli: ecco i miei amici dieci anni dopo»

Piccole bugie tra amici fu un caso, ma Grandi bugie tra amici non doveva esserci. Ecco perché

Sul set: Guillaume Canet durante le riprese di Grandi bugie tra amici.

PARIGI – Il primo film era stato un caso qui in Francia: incassi record e un fenomeno sociologico, una sorta de Il grande freddo in salsa francese con foie gras e champagne. Dieci anni dopo, Guillaume Canet ha trovato la forza (e il coraggio, se leggete qui sotto) di girare il sequel di Piccole bugie tra amici e allora ecco arrivare Grandi bugie tra amici – ora in streaming su CHILI dopo una distribuzione lacunosa – in cui abbiamo ritrovato tutti i protagonisti del primo film, da Marion Cotillard a Gilles Lellouche, invecchiati e affossati da problemi e ansie, ma anche figli e genitori. «La verità?», ha spiegato Canet, «Per molto tempo non ho pensato che Piccole bugie tra amici dovesse avere un seguito, anzi. Per me era finita». Ecco come il regista racconta la genesi del film.

Una scena di Grandi bugie tra amici.

IL PRIMO FILM –  «Ho girato Piccole bugie tra amici in circostanze particolari, dopo aver trascorso molto tempo in ospedale per un’infezione. Avevo rischiato di morire, ma nessuno dei miei amici era venuto a trovarmi. Fu un momento molto difficile e furono proprio quei giorni che mi spinsero a scrivere il film. Anche le riprese di Piccole bugie tra amici non andarono benissimo e il giorno dell’uscita del film – il 20 ottobre del 2010 – uno dei miei migliori amici morì in un incidente di moto. Da quel momento tutto si è fermato. Il successo ottenuto poi dal film mi sembrò davvero poca cosa rispetto a quella tragedia…».

2010 | Guillaume Canet sul set di Piccole bugie tra amici con Marion Cotillard e François Cluzet.

LA SVOLTA – «Una sera, casualmente, mi è capitato di rivedere Piccole bugie tra amici. Lo trasmettevano in televisione e ho scoperto che mi divertiva, mi emozionava e che – con sorpresa – ritrovavo con piacere quei personaggi. La svolta? Durante la promozione di Rock’n Roll, il mio film del 2017 (inedito in Italia, nda). Ho capito che in questi dieci anni tutti noi eravamo cambiati molto: c’è chi ha perso uno dei suoi genitori, chi si è risposato, chi ha avuto figli. Le nostre priorità non sono più le stesse. Abbiamo meno tempo per fare le cose e così siamo sinceri. E allora mi sono detto: che accadrebbe a quei personaggi? Grandi bugie tra amici nasce così».

2019: Canet dirige Cluzet sul set di Grandi bugie tra amici.

IL SET – «Mentre giravo il film questa volta era meno nervoso, anche molto meno triste. Le riprese di Piccole bugie tra amici mi avevano sprofondato in un malessere continuo, difficile da vivere giorno per giorno. Mi ricordo di una notte in cui il direttore della fotografia, Christophe Offenstein, mi sorprese nel salone a piangere, da solo. In Grandi bugie tra amici invece avevo più distanza rispetto alla storia e, soprattutto, avevo acquisito maggiore esperienza sulla maniera di gestire le tensioni e gli sbandamenti. Ho preso le cose con più distacco…».

Benoit Magimel con Cluzet in una scena del film.

LA MUSICA – «Da sempre le canzoni costituiscono per me una fonte d’ispirazione al momento della scrittura. Quindi, già prima delle riprese conosco la colonna sonora del film. Poi, sul set, le faccio ascoltare al momento di girare le scene in questione. In Grandi bugie tra amici ecco così la stessa tinta soul che dominava Piccole bugie tra amici. Non è un caso se sentiamo per esempio Nina Simone, la cui versione di My Way accompagnava Piccole bugie tra amici. C’era la volontà da parte mia di dare continuità anche musicale al primo capitolo…».

  • Potete vedere Grandi bugie tra amici su CHILI qui
  • Amate il cinema francese? Leggete French Touch

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