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La danza nera | Se un thriller noir racconta la politica italiana e il populismo

Un Sindaco brillante e una ballerina delusa protagonisti del noir politico di Mauro John Capece

la danza nera

MILANO – «La materia muore, ma l’arte continua a vivere per sempre». L’arte di Mauro John Capece continua a stupire e provocare, soprattutto con il suo ultimo film La danza nera, che potete vedere su CHILI, distribuito da Minerva Pictures. Con Corinna Coroneo, Flavio Sciolé, Franco Nero, Michela Bruni e Daphne Scoccia, La danza nera è un noir avvincente e ricco di suspense, uno specchio della società italiana contemporanea che si riallaccia alla realtà con cinica precisione e in cui tutti, chi più chi meno, si possono riconoscere.

la danza nera
Corinna Coroneo è Manola.

Sono diametralmente opposti i due poli che conducono la storia. Da una parte il Sindaco (Flavio Sciolé), politico sull’onda del successo che tristemente rappresenta una certa categoria di politica sempre più diffusa. Dall’altra la bella Manola (Corinna Coroneo), una ballerina con due lauree che però non riesce a trovare lavoro e a realizzare i suoi sogni, senza nemmeno una casa vera e propria in cui vivere. In mezzo, ci sono la rabbia di un’intera generazione e una classe politica che ha perso il suo obiettivo, che non governa per il dovere di farlo, ma che si è trasformata anch’essa in uno spettacolo da seguire in televisione, alla radio, sui giornali.

Una scena de La danza nera con Flavio Scioé.

Manola è il simbolo di una generazione disillusa – non ha un lavoro stabile, non ha un tetto sopra la testa, non è nemmeno libera di amare chi vuole –, rivendica i suoi diritti nel piccolo paese da cui non riesce ad andarsene, dove la corruzione e il tornaconto personale del Sindaco hanno la meglio su quello che dovrebbe essere la politica nel senso più alto. È senza nome quel paese, perché non è importante identificare dove ci si trova. Drammaticamente il mondo è paese, e in questo caso è l’emblema dell’Italia. Capece firma un’opera particolare e intrigante che si riallaccia direttamente ai film politici degli anni Settanta, da Pasolini in poi, e che è decisamente scomoda. Cruda, fredda, senza mezze misure, La danza nera è un film politico che va contro corrente (esattamente come Manola) e mette a nudo tutte le incertezze, le menzogne e i sotterfugi della classe dirigente.

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Corinna Coroneo e Franco Nero in una scena de La danza nera.

Non solo il Sindaco, la carica massima, ma anche l’impiegato di un Centro per l’impiego e un’anziana signora all’antica: un intero sistema viene preso di mira e scandagliato sotto l’occhio attento di chi non accetta più di sottostare a queste regole. Il vecchio e il nuovo si scontrano in quella che è una vera e propria danza tra gli eventi del passato e il presente a cui hanno condotto, tra il vecchio modo di pensare e uno più nuovo, che minaccia di rompere finalmente quel precario equilibrio mascherato dall’ipocrisia di chi chiede favori e coloro che li concedono. La danza nera non lascia niente al caso, dai luoghi alle luci fino alla colonna sonora, firmata da Vronsky Belizaire e Gianluigi Antonelli, che scandisce perfettamente l’atmosfera del film. «Fatevi curare, italiani», è il tragico riassunto di Manola. Mauro John Capece parla a tutti noi, ed è il caso di ascoltarlo.

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  • INTERVISTE | Quell’intellettuale di borgata di nome Pier Paolo Pasolini

Qui potete vedere il trailer de La danza nera:

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