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Gascoigne, Socrates e gli altri: quando il calcio si trasforma in grande cinema

Il Brasile socialista, la poesia di Gazza, il dramma dello Zambia: modi diversi per filmare un pallone

Allo scorso OFFSide Football Film Festival alla Fabbrica del Vapore, a Milano, primo festival cinematografico internazionale sul calcio, abbiamo visto documentari, spettacoli teatrali e musica, in un weekend che ha finalmente portato in Italia un festival itinerante, ideato nel 2004 in Spagna e che finora ha girato altri dieci Paesi. Un’occasione di incontro e confronto inedita, che si allaccia perfettamente all’idea che il calcio sia anche – e soprattutto – una lente di ingrandimento culturale. Lo dimostra la qualità dei lungometraggi e dei cortometraggi che abbiamo visto, volti a indagare la realtà e il contesto sociale attorno a cui si celebra il gioco del calcio. Ecco i tre consigli di Hot Corn.

E18hTEAM di Juan Rodriguez-Briso – Cominciamo dal film che ha aperto il Festival: E18hTeam, racconto della tragedia che coinvolse la Nazionale della Zambia nell’aprile del 1993, quando l’aereo militare che stava portando diciotto calciatori, il commissario tecnico e lo staff tecnico a Dakar per una partita contro il Senegal, si inabissò nell’Oceano Atlantico a 500 metri al largo di Libreville in Gabon. E proprio in Gabon, nel 2012, lo Zambia riuscì a vincere la sua prima e unica Coppa d’Africa, ribaltando tutti i pronostici, con una generazione di calciatori che si definì “figlia diretta” di quella scomparsa tragicamente diciotto anni prima.

DEMOCRACIA EM PRETO E BRANCO di Pedro Asbeg – Uno dei titoli più rilevanti dal punto di vista politico è stato senza dubbio questo di Asbeg sul periodo della Democrazia Corinthiana, ovvero l’autogestione messa in atto dai calciatori (tra cui ricordiamo Casagrande, Socrates e Wladimir) e dai membri dello staff del Corinthians di San Paolo nei primi anni Ottanta. Ogni decisione relativa alla squadra veniva presa con un sistema di voto democratico e paritario da parte di tutti, dove veniva dato a ciascuno lo stesso peso. Una ribellione calcistica e proletaria, pacifica, che aveva lo scopo di esprimere il dissenso contro il governo brasiliano del generale Figueiredo.

GASCOIGNE di Jane Preston – Impossibile, infine, non citare Gascoigne, commovente intervista-confessione al calciatore inglese tecnicamente più forte e autodistruttivo degli ultimi trent’anni. Un numero dieci che aveva il genio e i colpi di un talento sudamericano, e che ha fatto sognare società non abituate a vincere come Newcastle, Tottenham, Lazio, ma anche l’Inghilterra nelle “notti magiche” di Italia ’90 e nell’Europeo del 1996. Due infortuni e una drammatica dedizione all’alcolismo hanno limitato le possibilità di diventare uno dei più grandi di sempre. Nel film, Paul ammette le proprie colpe, senza scuse, e continua a lottare ogni giorno con i propri demoni. L’affetto mostrato nei suoi confronti da tanti personaggi del calcio (da Mourinho a Wayne Rooney) sono l’abbraccio che non si dimentica di questa bella prima edizione dell’OFFSide Football Film Festival.

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