in

First Man | Ryan Gosling, Neil Armstrong e quel bracciale sulla Luna

Il terzo film di Damien Chazelle? Ingiustamente snobbato, perché è un’opera riuscitissima

First Man
Ryan Gosling nel ruolo di Neil Armstrong in First Man.

ROMA – Inspiegabile. Semplicemente inspiegabile il motivo per cui First Man, terzo film diretto da Damien Chazelle (ma sceneggiato da Josh Singer), non abbia ottenuto il successo che avrebbe meritato. Solo quattro candidature agli Oscar (tutte tecniche) e una critica benevola ma non entusiasta. Peccato. Ma, nonostante questo, è innegabile quanto il film del regista di La La Land sia un manifesto accurato di come andò l’allunaggio dell’Apollo 11, avvenuto il 20 luglio del 1969, quando tutto il mondo (tranne la Russia…) tifò per Michael Collins (Lukas Haas), per Buzz Aldrin (Corey Stoll) e, soprattutto, per Neil Armstrong (Ryan Gosling), primo uomo a mettere i piedi sulla Luna. E First Man, oltre narrare quel preciso istante, racconta la vita di Armstrong, basandosi sulla biografia scritta da James R. Hansen: First Man: The Life of Neil A. Armstrong.

Ryan Gosling è Neil Armstrong in First Man
Ryan Gosling è Neil Armstrong in First Man

Dalla perdita della figlia alla missione Gemini 8, dalla morte assurda dell’equipaggio dell’Apollo 1 fino ai test del modulo lunare, quello che vediamo in First Man è agganciato alla realtà storica, lasciando poco spazio a licenze poetiche. Eppure, c’è un momento – un preciso momento – che emoziona e fa scoppiare in lacrime, facendoci interrogare se, sulla Luna, ci sia davvero il braccialetto della piccola Karen. Ce lo siamo chiesti più volte e, ancora adesso, la domanda è inconscia quando alziamo gli occhi verso la Luna. Partiamo dai fatti: Armstrong e Aldrin trascorsero due ore e 31 minuti sulla superficie lunare. Le loro azioni erano in gran parte programmate, ma ci fu un breve episodio in cui Armstrong si allontanò, andando verso un’area conosciuta come Little West Crater.

"Un piccolo passo per l'uomo, un grande passo er l'umanità". First Man di Damien Chazelle
“Un piccolo passo per l’uomo, un grande passo per l’umanità”. First Man di Damien Chazelle

Tutt’oggi non è chiaro cosa abbia fatto lì, ma First Man, descrive ciò in molti credono da tempo: Neil ha lanciato nel cratere un braccialetto con il nome di sua figlia. Una delle sequenze emotive più forti del film di Chazelle, l’unica a prendersi i suoi tempi e le sue licenze, e anche una delle più belle viste al cinema negli ultimi anni. Singer, per scrivere il film, ha svolto ricerche approfondite, parlando con piloti e ingegneri della NASA, modificando raramente la linea temporale degli eventi: la scena di apertura dell’X-15 è avvenuta dopo la morte di Karen, e non viceversa. In un’altra scena, Armstrong è costretto ad espellersi da un volo di addestramento, rimanendo contuso. In verità Armstrong si morse la lingua, tanto da non poter parlare per alcuni giorni.

L'inquadratura più bella di First Man
L’inquadratura più bella di First Man? Sì.

Ma la sequenza cruciale resta quella del bracciale. Secondo Singer, la scena arriva da una congettura contenuta nel libro di Hansen su Armstrong. “Dopo quattro anni di ricerca e lunghe conversazioni con Neil, la ex moglie Janet, e la sorella June, e i figli di Neil, Jim Hansen inizia ad avere la sensazione che forse Neil abbia lasciato qualcosa di Karen sulla luna”, ha detto Singer. “Il motivo? Lasciare ricordi per i propri cari è qualcosa che fanno gli astronauti”. Ad esempio, Charlie Duke, che nel 1972 lasciò sulla Luna una foto della famiglia. Buzz Aldrin portò una sacca che apparteneva agli astronauti dell’Apollo 1. Hansen, quando scrisse la biografia, domandò a Neil cosa contenesse il suo kit, ma l’astronauta gli disse di averlo perso. Impossibile, dato che gli archivi donati alla Purdue University dimostrano il contrario, e dunque Hansen chiese alla sorella June se suo fratello avesse effettivamente lasciato qualcosa per Karen. La risposta di June? “Oh, lo spero vivamente…”.

  • Volete vedere First Man? Lo trovate in streaming su CHILI
  • NEWSLETTER | Iscrivetevi qui alla newsletter di Hot Corn!

Qui la nostra Chiara Meattelli che intervista Ryan Gosling e Claire Foy:

Lascia un Commento

Si vive una volta sola | Carlo Verdone e quel road movie dal sapore di Amici Miei

Alex Infascelli: «Björk, i Cocteau Twins e quella notte a fare zapping con Bertolucci»