Figari Film Fest 2020 | Dal femminismo al razzismo: un’edizione legata all’attualità

OLBIA – Si è conclusa ad Olbia l’edizione 2020 del Figari Film Fest, la manifestazione dedicata al cinema giovane e indipendente che dà visibilità ai registi di cortometraggi agli esordi. Ogni anno i corti più interessanti vengono selezionati e proposti al pubblico. I corti, quaranta in tutto, che spaziano tra gli stili e gli argomenti più vari, sono divisi nelle sezioni che più rispecchiano la loro natura, ognuna con una sua giuria. Si va dalla sezione Internazionale a quella Nazionale, passando poi per l’Animazione, Scarpette rosse – tutto dedicato alle tematiche femminili –, i corti prodotti in Sardegna, Diamanti Grezzi e Junior, un interessante lavoro realizzato con le scuole. Il Figari Film Fest, sempre attento ai prodotti di qualità, si propone così di dare spazio e visibilità ai giovani talenti, supportando anche la creazione di una cultura del cortometraggio che ad oggi in Italia, purtroppo, è ancora grezza.

Quest’anno la giuria, composta da grandi nomi come Francesca Cavallin e Carlo Sironi ha premiato Da Yie di Anthony Nti per la sezione Internazionale con una menzione speciale a Sticker di Georgi M.Unkovski e per la sezione Nazionale Indimenticabile di Gianluca Santini con una menzione speciale a Destino di Bonifacio Angius, Margherita di Alice Murgia è stato premiato come il miglior corto girato in Sardegna, Memorable di Bruno Collet si è aggiudicato la migliore Animazione mentre A sister di Delphine Girard è il vincitore di Scarpette rosse. Ma, al di là dei premi, l’intera proposta ha stupito pubblico e giuria. Grandi storie e grandi prove di regia. Dal femminismo al razzismo, passando per i drammi famigliari, le storie adolescenziali e la disabilità, ma anche commedie, di un umorismo leggero e spigliato ma sempre con un fondo di riflessione legato alla realtà. E ancora diversità, inclusione, tabù, ricordi del passato, natura e ambiente.

Il Figari Film Fest si conferma una piazza fondamentale a livello internazionale. Affiancato dall’Olbia Film Network a partire dal 2017, è diventato una manifestazione apprezzata in tutta Europa, punto di riferimento per giovani registi e produttori. Più importante che mai, oggi, è il messaggio che Figari e Olbia lanciano, un impulso alla ripartenza che deve essere accolto da tutti. Matteo Pianezzi, direttore del festival, ha così dichiarato: “Considero molto importanti gli sforzi fatti per organizzare un festival in presenza, soprattutto in un momento così particolare. Un segnale forte per tutta l’industria. Dopo mesi di lockdown e paura, mi auguro che le persone abbiano fame di cinema, che abbiano la voglia di sedersi nel buio di una sala e potersi cibare di arte e cultura. La magia della sala e della condivisione ci è mancata troppo quest’anno”.

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