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Fargo 4 | Chris Rock, il pregiudizio e la riflessione sull’America di Noah Hawley

La quarta stagione della serie si espande tra passato e futuro, ideali traditi e sogni infranti. Su Sky

ROMA – «Quando i nostri piedi toccarono il suolo americano eravamo già criminali». Si apre con la relazione di storia di una studentessa afroamericana, Ethelrida Pearl Smutny (E’myri Crutchfield), Fargo 4, nuovo capitolo della serie antologica creata da Noah Hawley disponibile su Sky. La tesi di una ragazzina del Kansas City del 1950 che arriva fino ai giorni nostri restando ancora tragicamente valida. Sì, perché se i tre capitoli precedenti di Fargo raccontavano piccole storie di malvagità comune annidata in persone comuni, qui il quadro si espande abbracciando il problema irrisolto del razzismo in un’America nata dal massacro dei nativi americani e dal sudore degli emigrati.

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E’myri Crutchfield è Ethelrida Pearl Smutny in Fargo 4. CR: Elizabeth Morris/FX

Dopo tre anni di assenza dal piccolo schermo Fargo torna, dunque, con una storia che risuona più attuale che mai. E lo fa ovviamente alla Fargo. Merito di due bande criminali, quella della mafia italiana gestita da Donatello Fadda (Tommaso Ragno, qui la nostra intervista) e quella del gruppo di afroamericani capeggiato da Loy Cannon (Chris Rock). Un equilibrio instabile tenuto in piedi da un patto di sangue racchiuso nello scambio dei rispettivi primogeniti. Una tradizione portata avanti già da ebrei e irlandesi e finita sempre nel sangue.

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Chris Rock è Loy Cannon in una scena del primo episodio della serie

La rappresentazione delle minoranze estromesse dal sogno americano che decidono di prenderselo da soli, con le cattive. Minoranze che discriminano le altre minoranze in un ciclo continuo basato sulla prevaricazione e sul pregiudizio. Lo stesso alla base della tesi di Ethelrida Pearl Smutny. «Quando i nostri piedi toccarono il suolo americano eravamo già criminali». E allora Noah Hawley sembra suggerirci una domanda: «Che cos’è l’America?». La terra dolce e prospera delle possibilità o quella feroce e brutale delle leggi di Jim Crow e dei cartelli appesi alle vetrine dei negozi che non fanno entrare neri e italiani?

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Salvatore Esposito e Jason Schwartzman in una scena di Fargo 4

È così che Fargo 4, grazie alle lotte tra bande di gangster rivali, diventa il pretesto per parlare degli ideali americani e di come, spesso, siano stati traditi. Uno sguardo al passato per provare a immaginare il futuro, riconoscendo gli errori commessi. E, trattandosi di Fargo, tutto questo è tradotto in una serie visivamente mozzafiato, dai dialoghi brillanti e personaggi inquietanti, folli, eccentrici – dai fratelli Fadda interpretati da Jason Schwartzman e Salvatore Esposito a Oraetta Mayflower, l’infermiera killer di Jessie Buckley – che si muovono in un mondo pieno di ombre.

Qui potete vedere il trailer di Fargo 4:

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