ROMA – «Più che un regalo a me stesso credo che questo documentario sia un atto d’amore fatto nella speranza che anche un ragazzino di dieci anni vedendo in sala un signore che non ha mai visto prima possa pensare quello che ho pensato io la prima volta che ho lavorato con Gigi: “Vorrei essere come lui”. Una cosa impossibile, ma se anche solo un ragazzino si approcciasse a questo lavoro con la sua serietà e dedizione avrei raggiunto un piccolo, grande scopo». Edoardo Leo parla così di Luigi Proietti detto Gigi, il documentario evento presentato alla Festa del Cinema di Roma ed in sala dal 3 al 9 marzo. Un racconto che si snoda attraverso lo sguardo di chi ha conosciuto Proietti sin dagli inizi della sua carriera e alterna materiali inediti, repertori introvabili e cavalli di battaglia indimenticabili. In questo modo la vita di Proietti viene ripercorsa sin dagli esordi, mostrando successi e battute d’arresto, fino al raggiungimento del mito.
- Edoardo Leo e Marta Nieto raccontano Lasciarsi un Giorno a Roma
La video intervista a Edoardo Leo è a cura di Manuela Santacatterina:
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