ROMA – Sì, lo sappiamo, in Italia il film è passato un po’ (leggi: molto) inosservato e nel mondo ha incassato molto meno di quanto sperato (200 milioni di dollari in tutto a fronte di un budget di 150), eppure Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri è molto meglio di quanto sembri e di quanto pensiate, un godibile blockbuster pieno di azione e ironia che ora arriva in streaming e home video. Il film è la terza regia del duo John Francis Daley e Jonathan Goldstein che, cinque anni fa avevano girato il fortunato (e sottovalutatissimo) Game Night (che noi avevamo amato e vi avevamo consigliato qui). Questa volta i due si sono lanciati in un’impresa filmica decisamente ambiziosa e degna di nota: adattare – e bene – il popolare gioco di ruolo fantasy ideato nel 1974 dalle fervide menti di Gary Gygax e Dave Arneson per portarlo sul grande schermo.
No, una sfida non da poco quella di Daley e Goldstein – abituati comunque a misurarsi con del materiale narrativo da maneggiare con cautela dopo gli script di Spider-Man: Homecoming e The Flash – non fosse altro perché le strade di Dungeons & Dragons e il cinema si erano già incrociate in tre occasioni tra il 2000 e il 2012 e non era andata sempre bene, anzi: Dungeons & Dragons – Che il gioco abbia inizio, Dungeons & Dragons 2: Wrath of the Dragon God, Dungeons & Dragons 3: The Book of Vile Darkness, in ordine cronologico – oltre che decrescente – di valenza filmica, budget e incassi. Concepiti come film televisivi, i sequel ebbero perlomeno il merito di risultare più aderenti al canone della base ludico-narrativa.
Il risultato qui invece è un Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri che su ammissione dello stesso Goldstein punta a divertire: «Sì, perché non si prende molto sul serio, ma non è mai una parodia. Onora il mondo di D&D – e lo celebra – offrendo al pubblico un viaggio coinvolgente e divertente». Ed ecco quindi una narrazione fresca, curiosa, caratterizzata di un world-building immersivo e colorato e dal sapore citazionista di classici come La storia fantastica, Monty Python e il Sacro Graal e le saghe di Indiana Jones e Il Signore degli Anelli, che – nelle corde di uno spassoso heist movie dotato di umorismo spiazzante e nonsense – disegna un’avventura esilarante e ricca d’azione, coraggio e commozione, precisamente nello spirito del magico immaginario fantasy costruito da Gygax e Arneson.
Prodotto da Entertainment One, Allspark Pictures e soprattutto Paramount Pictures subentrata alla Hasbro nel 2017 dopo una causa legale durata cinque anni che vide Warner Bros da una parte e Universal Pictures e Hasbro dall’altra con due differenti progetti in ballo e la titolarità dei diritti di utilizzazione economica al centro del contendere, quello di Dungeons & Dragons si può definire un interessante caso di flop che diventa in breve tempo (paradosso) un instant cult tutto da scoprire. A fronte di un budget corposo, come detto il film ha incassato poco meno di 210 milioni al box-office world-wide, una cifra che abitualmente definiremmo di tutto rispetto che però non può ritenersi pienamente sufficiente in termini finanziari.
Un fiasco, quindi? Quasi. Di certo non si può dire che Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri abbia avuto vita facile al botteghino ritrovandosi nella stessa finestra distributiva di marzo accanto ad avversari dell’intrattenimento come John Wick 4, Shazam! Furia degli dei, Creed III, Super Mario Bros, Ant-Man and the Wasp: Quantumania e Cocainorso. Toccherà alla finestra streaming e dell’Home Video, al tempo e al retaggio riequilibrarne il valore, ma solo in termini commerciali. Perché un’opera così, dotata di questa giocosità e freschezza, è quanto di più felice possa esserci nel panorama contemporaneo. Se non sapete cosa guardare e volete fare un viaggio spassoso, avete trovato il titolo giusto per la serata.
- LONGFORM | The Flash, Il ritorno di Michael Keaton e il DCU
- REVISIONI | Dungeons & Dragons e lo strano viaggio al cinema
- VIDEO | Qui sotto potete vedere il trailer del film:
Lascia un Commento