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Cocainorso | Elizabeth Banks, Keri Russell e un B-movie che è pura dinamite

Folle, assurdo, esagerato, lisergico? Assolutamente. Eppure è un guilty pleasure imperdibile…

Cocainorso
Cocainorso e il suo attacco. La storia a cui si ispira il film? Vera.

ROMA – Nel 1985 un aereo di un corriere della droga con a bordo una grossa partita di cocaina finisce improvvisamente in avaria, precipitando in uno sperduto bosco della Georgia. Il carico viene ritrovato e mangiato da un (ignaro, ovvio) orso bruno selvatico di 230 chili che, impazzito, si lancia poco dopo contro il più vicino centro abitato in cerca di altra droga e di sangue. Un gruppo stravagante e vario comprendente poliziotti, criminali, turisti e adolescenti tenterà di fermarne l’avanzata. Da qui prende il via una follia totale di nome Cocainorso, nuovo film di Elizabeth Banks dopo Charlie’s Angels, già uscito nelle sale statunitensi con un incasso superiore a 60 milioni di dollari, e che arriva al cinema adesso. Uno (s)cult, che se non è il film-evento della prima parte dell’anno, poco ci manca.

Cocainorso è stato distribuito nei cinema italiani da Universal Pictures a partire dal 20 aprile 2023
Ma Cocainorso è un perfetto revenge movie? Sì.

Ma oltre allo status di B-movie già acclarato (dal trailer), di ragioni per cui prestare attenzione al folle Cocainorso ce ne sono ben tre. Prima di tutto? I nomi di Phil Lord e Christopher Miller in produzione che – e se la storia recente è un fattore indicativo della portata filmica di Cocainorso – tra The Lego Movie, Spider-Man: Un nuovo universoI Mitchell contro le Macchine hanno dimostrato di saperci fare, sia come azione che come dialoghi. Poi per il suo nutritissimo cast di volti noti al piccolo-e-grande schermo come O’Shea Jackson Jr., Aiden Ehrenreich (che abbiamo intervistato via Zoom qui), Jesse Tyler Ferguson e anche Ray Liotta al suo ultimo ruolo, visto che poi è scomparso in piena post-produzione, ma ci sono anche Keri Russell, Matthew Rhys e Margo Martindale per un’inattesa reunion di quel gioiello seriale sempre poco celebrato di The Americans.

Per Keri Russell si è prospettata un'insolita e sorprendente reunion di The Americans assieme a Matthew Rhys e Margo Martindale
Keri Russell alle prese con l’orso…

Non ultima, l’audacia della Banks nel credere fino in fondo ad un progetto totalmente folle solo a leggerne la trama. «Cocainorso rappresenta un rischio davvero enorme, lo so», ha spiegato in un’intervista. «Potrebbe tranquillamente mettere fine alla mia carriera. Doveva sembrare un documentario NatGeo su un orso che si faceva di cocaina, in modo che non sembrasse qualcosa di stupido ma di reale…». Da qui l’intuizione della stessa Banks – specie nella mistura esplosiva dello script di Jimmy Warden in perfetto bilico tra storia vera e leggenda metropolitana – di calibrare Cocainorso secondo il registro di una revenge story tesissima dalla tensione palpitante e tagliente: «Ho pensato molto a questo povero orso trascinato nel tunnel della droga finendo per morire poco dopo. Ho immaginato questo film come la sua personale vendetta verso il genere umano…».

«Ho pensato molto a questo povero orso trascinato nel tunnel della droga finendo per morire poco dopo. Ho immaginato questo film come la sua personale vendetta verso il genere umano»
«Ho immaginato questo film come la sua personale vendetta verso il genere umano»

Perché, e lo diciamo subito a scanso di equivoci: non muore Cocainorso, ma vive, lotta – alimentato e rinvigorito da una cocaina che produce in lui lo stesso effetto che hanno gli spinaci in Braccio di Ferro – e si vendica, lacerando in due la solo apparentemente tranquilla comunità di Chattahoochee–Oconee, Georgia. L’assalto di Cocainorso, reso registicamente dal ritmo brioso, costante-e-continuo nei suoi jumpscare alla luce del sole alla maniera de Lo Squalo di cui la Banks prova a rievocarne lo spirito della minaccia animale con risultati alterni – ne spezza gli equilibri rivelandone corruzione, cupidigia e uno spirito di sopravvivenza mascherato da eroismo.

O'Shea Jackson, Alden Ehrenreich, Ayoola Smart e Ray Liotta in una scena di Cocainorso
O’Shea Jackson, Alden Ehrenreich, Ayoola Smart e l’ultima volta di Ray Liotta

Nel mezzo gli uomini di Cocainorso: solitari dal cuore infranto, razzisti indecenti, coppie new-age, animalisti molto arrendevoli, poliziotti veterani, altri corrotti, e madri in cerca di pace. Archetipi caratteriali tutti travolti dalla furia di Cocainorso e da fiumi di sangue fatti di morsi, lacerazioni, trascinamenti e fucilate (umane). Un film che, al netto dell’insita follia di un concept rischiosissimo, vede la Banks uscire trionfante con la consapevolezza di aver dato vita a un cosiddetto “film di mezzanotte” di razza purissima dal sapore del peggior B-movie possibile. Un high-concept capace di far ridere di gusto ma anche sobbalzare sulla sedia: spiazzante, straripante, strepitoso e – pur tenendo conto dei suoi difetti strutturali – semplicemente indimenticabile.

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Qui sotto potete vedere il trailer del film: 

 

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