MILANO – Gli ingredienti principali per un gioco di ruolo? Fantasia e immaginazione. A partire dai personaggi e le loro caratteristiche fino alle azioni che devono svolgere, tutto è inventato dai giocatori con pochi riferimenti fisici. Il più classico dei giochi di ruolo, basato sulle regole e strategie del wargame e che ha appassionato diverse generazioni, è Dungeons and Dragons, creato da Gary Gygax e Dave Arneson negli anni Settanta. Precursore a un intero filone di GDR, per anni ha interessato principalmente gli appassionati del genere ed è invece tornato nella cultura mainstream grazie alla serie Stranger Things, i cui piccoli protagonisti giocano proprio a D&D. Dalla sua comparsa, ha poi ispirato anche diversi giochi da tavolo e videogiochi, finendo per affascinare anche il cinema.

Basandosi proprio sulle regole del gioco, nel 2000, il regista Courtney Solomon e gli sceneggiatori Topper Lilien e Carroll Cartwright hanno dato vita a Dungeons and Dragons – Che il gioco abbia inizio (lo trovate su Prime Video), con Jeremy Irons e Thora Birch. Un film ambientato nell’impero fantasy di Izmer, governato da una magocrazia e ispirato a Mystara, una delle prime edizioni del gioco. L’imperatrice Savina vorrebbe porre fine alle disuguaglianze tra la popolazione, tra i maghi e i cittadini comuni – trattati alla stregua degli schiavi – ma, prevedibilmente, un mago più malvagio degli altri trama in segreto per prendere tutto il potere. La storia di produzione del film è particolare: a pellicola finita, i drastici tagli di budget costrinsero a non usare una buona parte del materiale girato e a ridurre notevolmente la post-produzione.

Le cose non andarono meglio per quanto riguarda la ricezione. Stroncato dalla critica ma abbastanza apprezzato dal pubblico, rimase nella Top 10 dei film più visti in sala per due settimane anche se gli incassi raggiunsero a malapena la metà del budget speso (16 milioni di dollari su 35). L’esperienza poteva anche dettare alla ragione di fermarsi lì, e aspettare che magari tempi più propizi potessero portare a un altro film con un budget degno di un fantasy che si rispetti, ma era stato pensato come una trilogia e infatti uscirono un secondo e un terzo film, l’ultimo nel 2012. Nonostante i risultati deludenti del primo film, è stato comunque un pioniere per quanto riguarda la sceneggiatura, basata sul manuale di un GDR, come se il regista fosse il dungeon master.

Che i tempi migliori siano ora? Forse, anche se non si può dire che Dungeons & Dragons: L’onore dei ladri scritto e diretto da John Francis Daley e Jonathan M. Goldstein e con un cast stellare tra cui Chris Pine, Sophia Lillis, Michelle Rodriguez, Regè-Jean Page e Justice Smith sia andato forte al botteghino nonostante una narrazione accattivante, colorata e piena di ritmo. Poco importa però, quel che è certo è che dal 1974 a oggi Dungeons & Dragons non ha ancora smesso di affascinare e spingere la fantasia verso nuovi mondi.
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