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Smorfie di vita, amicizia e malinconia: ma perché riscoprire Domani è un altro giorno?

Valerio Mastandrea e Marco Giallini, un film dosato e una melodia. Ma perché (ri)vederlo?

Domani è un altro giorno
Marco Giallini e Valerio Mastandrea in Domani è un altro giorno. Foto Fabio Lovino

ROMA – No, Giuliano proprio non ce la fa. Non ce la può fare. Come potrebbe, ad un passo dalla morte, separarsi dal suo Pato che, come dice: «In pratica è il mio secondo figlio». Giuliano ha bisogno di una mano e allora, dopo un volo di dodici ore dal Canada, per quattro giorni, arriva Tommaso, amico e socio da trent’anni. Sarà lui – per il tempo veloce di un weekend – a tenere stretto, tra silenzi e sguardi, l’antico compare Giuliano, cercando di trovare con lui una nuova famiglia destinata al bonario cucciolo, una famiglia magari disposta a cucinargli il miglior ossobuco che ci sia in circolazione. No, non è facile. Impossibile pensare sia facile. Però, forse, quei ricordi, prima di perderli per sempre, è bene siano spolverati. Per un’ultima volta.

Domani è un altro giorno
Giuliano e Tommaso: Marco e Valerio, amici anche fuori dal set. Foto Fabio Lovino

Dolce e poi amaro, tenero e poi rigido. Domani è un altro giorno di Simone Spada parte da un film spagnolo – Truman con la formidabile coppia Javier Cámara e Ricardo Darín – per diventare altro, una pellicola segnata da un forte senso di empatia mai melensa che parla sempre di amore. Amore, nel significato più limpido del termine. Quello che non chiede nulla in cambio. Quello che accetta tutto. Difetti, distrazioni, sbagli. E quanti sbagli nella storia di Giuliano e Tommaso, interpretati da due fuoriclasse come Marco Giallini e Valerio Mastandrea, bravi a farsi dramma e dolore nonostante (o grazie) un rapporto d’amicizia che da vent’anni va oltre il set. Perché, in fondo, solo attraverso lo sbaglio si può capire qualcosa, nel mezzo di una tempesta emozionale dove si cerca, come si può, un porto sicuro dove fermarsi a riposare.

Domani è un altro giorno
Il regista Simone Spada con Giallini e Mastandrea sul set di Domani è un altro giorno.

E allora quel porto sicuro per Giuliano – un tempo attore e sciupafemmine che adesso non ce la fa nemmeno più a sorridere – diventano gli occhi grandi e sinceri di Pato – nella realtà una femmina, Nike, cucciola di bovaro – da cui non riesce a staccarsi, quasi fossero gli ultimi appigli di una vita da abbandonare. Non riesce a dirgli addio, né a lui né all’altro figlio lontano, ora a studiare a Barcellona. È un film maturo, Domani è un altro giorno, un film che prende in prestito il brano di Ornella Vanoni del 1972, qui in una bella versione di Noemi (la potete ascoltare qui), e aggiorna Truman, muovendosi però in territori diversi, con un’inflessione agrodolce tipica del miglior cinema italiano.

Domani è un altro giorno
Giallini e Mastandrea in un’altra scena del film.

In questo modo, minuto dopo minuto, gli sguardi di Mastandrea e Giallini, i loro piani d’ascolto, incrociati con quelli di Pato, diventano un gioco malinconico che odora di abbracci, smorfie di vita, inquietudine, vita vera. E così il film ci fa preparare al viaggio di Giuliano, impaurito e sperduto, tenendo però per mano la consapevolezza che poi andrà tutto bene. Perché, più della morte, più dell’accettazione, a Giuliano interessa solo mettere a posto le cose, in una ballata che suona la melodia più tenera e straziante di tutte: «E non c’è niente di più triste in giornate come queste che ricordare la felicità…». 

Domani è un altro giorno
Due amici e un cane.

Ma nonostante tutto bisogna andare avanti, continuare a navigare verso un altro mare, caricando in stiva solo le cose che contano. Ecco, senza facile dolore, Domani è un altro giorno parla proprio di quelle quattro o cinque cose importanti per cui vale la pena sacrificare un giorno in più, scaricando gli inevitabili sensi di colpa quando si vive fino in fondo. Allora, la serenità con cui Spada approccia alla storia, riesce a funzionare e a far presa sul cuore, senza artifici o forzate intromissione morali. E alla fine ci si ritrova a spasso per Roma, condividendo un silenzio che sa di poesia. Perché, si può dire addio a tutto, ma dire addio all’amore, proprio no, quello mai. Un film prezioso.

  • VIDEO | La nostra intervista al cast di Domani è un Altro Giorno:
  • RE-VISIONI | Film di ieri e oggi rivisti per voi

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