MILANO – La crisi economica del 2001 in Argentina è stata devastante. Un Paese che già versava in condizioni precarie, uscito da una feroce dittatura, poi indebolito dalla guerra delle Malvinas, con un debito estero insanabile e che aveva subito inflazioni a raffica, nel 2001 è collassato costringendo milioni di persone alla povertà. La ciliegina sulla torta è stata il blocco dei conti correnti da parte delle banche che hanno impedito ai propri clienti di mettere in salvo il proprio denaro, arrivando a perdere praticamente tutto. In questo contesto complicato – ma fondamentale da conoscere per capire la pellicola – si svolge Criminali come noi di Sebastiàn Borensztein.

Una commedia, nonostante la drammaticità dello sfondo, che mette in primo piano un gruppo di “tonti”, come suggerisce il titolo originale La odisea de los giles, decisi a riprendersi tutta la somma perduta per una truffa bancaria. Un bel gruzzolo di risparmi depositato per riattivare una cooperativa agricola dismessa, che avrebbe rilanciato economicamente la cittadina. Ma neanche tanto tonti, perché il loro piano di vendetta è perfetto e per metterlo in atto attraversano mille peripezie, alcune molto buffe, altre un po’ più dolorose e commoventi.

«È una fantasia, un’ideale a cui aspirare», ha spiegato il regista, «ma anche un’impresa altamente improbabile e come tale esercita una singolare forza magnetica. Il viaggio che deve intraprendere questo gruppo di comuni mortali per fronteggiare il sistema è il fulcro della narrazione». Come spesso accade nel cinema argentino, le piccole grandi storie sono sostenute da un cast sorprendente, con attori non sempre conosciuti all’estero. In Criminali come noi c’è lo straordinario Ricardo Darín, celebre anche da noi per Il segreto dei suoi occhi, Il Presidente e Truman, da cui Simone Spada ha recentemente realizzato il remake Domani è un altro giorno con Valerio Mastandrea e Marco Giallini.

Accanto a lui Luis Brandoni, che riconoscerete all’istante se avete visto Il mio capolavoro di Gaston Duprat, era il pittore folle e scorbutico. E Chino Darín, figlio di Ricardo, già star in Argentina e tra i protagonisti del film L’angelo del crimine di Luis Ortega, uscito anche da noi. Piccole grandi storie dicevamo, che raccontano le sfaccettature di una società attraverso la vita quotidiana di persone normali trasformandoli in eroi. Un po’ alla maniera di Ken Loach, oppure, per restare in Italia, come Gianni Di Gregorio nel suo bellissimo Lontano lontano.
*Giornalista e conduttrice di Chassis a Radio Popolare
Qui potete vedere il trailer di Criminali come Noi:
Lascia un Commento