MILANO – Come può una relazione lunga venticinque anni resistere all’usura del tempo? Secondo Maria, la protagonista de L’hotel degli amori smarriti, l’unico rimedio è il tradimento. Qualche piccolo svago sessuale, come lo definisce lei, è un buon compromesso per salvare un matrimonio. Peccato però che non la pensi così suo marito Richard. Perciò quando la coppia sembra sul punto di cedere di fronte al peso di «qualche capriccio», a Maria non resta che rifugiarsi nell’hotel di fronte a casa per schiarirsi le idee.

Quello che la donna non sa è che quella sarà una notte straordinaria e surreale perché nella sua stanza, la 212 (come l’articolo del codice civile francese che recita: «I coniugi hanno l’obbligo di mutuo rispetto, il dovere di fedeltà, soccorso e assistenza») si affolleranno i fantasmi del suo passato. Magnifiche presenze, fra cui spicca il 25enne Richard (Vincent Lacoste) che l’ha fatta innamorare anni prima, pronte a dialogare con Maria di ciò che è stato per capire il presente e immaginare un nuovo futuro.

Christophe Honoré firma una commedia sentimentale dolceamara che punta tutto sul talento magnetico di Chiara Mastroianni, premiata a Cannes nella sezione Un Certain Regard proprio per la sua interpretazione. E mentre realtà e finzione si fondono in un tutt’uno che il regista padroneggia con eleganza – Richard è interpretato da Benjamin Biolay, vero ex marito di Chiara – L’Hotel degli amori smarriti si smarca dai canoni tradizionali per affrontare un’ironica quanto profonda riflessione sul tempo che passa e il sentimento che resta.

«L’amore presente è contraddittorio perché si costruisce in un angolo della memoria. […] È dal passato che facciamo risorgere la certezza dell’amore» sostiene il Richard del presente, contraddicendo però i versi tratti da Il ponte Mirabeau di Guillaime Apollinaire che sentiamo all’inizio della storia. Di fatto Honoré sperimenta una terza via, quella di Maria, che non cede al rimpianto e affronta il passato con spirito nuovo. La magia di quello che è stato non torna, nemmeno nella più fantastica delle favole. Quindi tanto vale andare avanti. Vivere con consapevolezza per non sprofondare nell’abisso del non detto e condannarsi ad esistere come fantasmi di un tempo perduto.
L’Hotel degli Amori Smarriti: qui il nostro speciale Hot Corn Weekly
- Christophe Honoré: «L’hotel degli amori smarriti, tra Proust, Cary Grant e Chiara Mastroianni»
Qui potete vedere il trailer de L’hotel degli amori smarriti:
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