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Christophe Honoré: «L’hotel degli amori smarriti, tra Proust, Cary Grant e Chiara Mastroianni»

Da Biolay a Shakespeare: Christophe Honoré racconta il suo film, in uscita il 20 febbraio

Chiara Mastroianni in una scena de L'hotel degli amori smarriti.
Chiara Mastroianni in una scena de L'hotel degli amori smarriti.

PARIGI – «Una favola per adulti. A me piace pensarla così…». A due anni da Plaire, aimer et courir vite, mai uscito in Italia, Christophe Honoré ritorna alla regia con un nuovo film, L’hotel degli amori smarriti, in uscita in Italia il 20 febbraio (grazie a Officine Ubu) e con un grande cast a supporto: Chiara Mastroianni, Benjamin Biolay, la lanciatissima Camille Cottin (appena vista in Henri Pick), Vincent Lacoste (se potete recuperate anche Quel giorno d’estate) e l’apparizione di Carole Bouquet. La trama? Ruota attorno alla camera 212 di un hotel in cui Maria (la Mastroianni) si rifugia mentre il suo matrimonio sta andando in frantumi.

Chiara Mastroianni sul set de L’hotel degli amori smarriti.

Una commedia sentimentale? Sì, forse, ma forse è anche riduttivo definirla tale, visto che in quell’hotel Maria riceverà la visita di volti e persone del suo passato, tra Dickens e Proust. Una nuova sfida per un regista atipico come Honoré: bretone, classe 1970, drammaturgo oltre che regista purtroppo poco tradotto in Italia (nemmeno il bel Dans Paris con la coppia Garrel & Duris o Les chansons d’amour), questa volta si cimenta con una storia al femminile piuttosto particolare. Qui rivela le principali ispirazioni che lo hanno portato a scrivere e dirigere il film, condito da una miriade di grandi canzoni, tra Hier encore di Aznavour a Ornella Vanoni.

L'hotel degli amori smarriti.
Camille Cottin e Benjamin Biolay sul set.

CARY GRANT – «In realtà non avevo alcuna fretta di mettermi a scrivere un film, anzi, mi sentivo libero, gongolavo nel non avere alcuna idea. Poi, una sera, mi sono ritrovato sul divano davanti ad un vecchio film con Cary Grant: L’orribile verità. Lui e Irene Dunne interpretavano una coppia perfetta, che si amava anche dopo il divorzio. Così ho iniziato a chiedermi da quanto tempo fossi in una relazione sentimentale e quanti registi scrivessero ancora di rapporti e conversazioni coniugali. Quella stessa notte ho iniziato a scrivere L’hotel degli amori smarriti…».

L'orribile verità
Cary Grant e Irene Dunne ne L’orribile verità.

MARCEL PROUST – «Ricordo una frase di Proust in cui sosteneva che gli scrittori che ammiriamo non possono servirci da guida, perché dentro di noi abbiamo comunque qualcosa di forte che segna il nostro senso dell’orientamento. Aveva ragione. Non è facile deviare dal nostro percorso e in realtà non è nemmeno così facile farsi influenzare. Scrivendo e girando L’hotel degli amori smarriti ho guardato molti film diversi, pellicole di Sacha Guitry, Ingmar Bergman, Woody Allen e ognuno di loro mi ha permesso di dare un’identità a un nuovo film. Ma è un mio film».

Marcel Proust.

CHIARA MASTROIANNI – «Volevo girare e fermare sullo schermo la fronte ansiosa e le fossette iconiche di Chiara Mastroianni, per questo ho iniziato subito a girare non appena finita la sceneggiatura. La conosco da tanti anni e per me lei è diventata Maria, che attraversa la strada, spera in una nuova prospettiva, vorrebbe vedersi dall’esterno, vedere il suo appartamento, suo marito, il suo matrimonio da altrove. Era da tempo che volevo mettere in scena i pensieri di un personaggio quindi ho realizzato un piccolo sogno».

Chiara Mastroianni in un momento de L’hotel degli amori smarriti.

WILLIAM SHAKESPEARE – «C’è un versetto di Shakespeare che John Irving ha preso in prestito per il titolo di uno dei suoi romanzi, che recita: “In me stesso celo tante facce, ma nessuna di quelle si può dir contenta”. Credo questa frase definisca abbastanza bene il mistero iniziale della mia storia, il mistero di Maria e delle sue molte facce, delle sue molte voci che cerca di trovare in mezzo ad altre decine di voci che vanno sopra la sua…».

Le molte facce di William Shakespeare.

BENJAMIN, VINCENT, CHIARA E CAMILLE – «Posso dirlo? Questo film deve tutto all’animo, alla gentilezza, alla tenerezza, alla spontaneità e al calore di Vincent Lacoste, Benjamin Biolay, Camille Cottin e Chiara Mastroianni. Raramente ho incontrato attori sorridenti e rilassati nei camerini al mattino come durante le riprese di L’hotel degli amori smarriti. Qualunque fosse il problema del giorno – trucco e acconciature, i costumi, dialoghi che avevo riscritto, l’inverno, il cibo della caffetteria – non c’è stata una mattina in cui io abbia avuto la sensazione che avrebbero preferito essere ovunque tranne che sul set».

La Mastroianni con Biolay, Cottin e Lacoste.
  • Qui sotto potete vedere il trailer de L’hotel degli amori smarriti:

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