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Hunters, il tempo della vendetta e la caccia ai nazisti di Al Pacino

SS sotto copertura e un gruppo di vigilanti in azione: David Weil e la sua visione pulp della Storia

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Al Pacino, Logan Lerman e gli altri protagonisti nel banner di Hunters

MILANO – Il bianco e il nero. Il Bene e il Male che si contendono la vittoria. Come una partita a scacchi, ma con uomini e donne al posto delle pedine, giocando ad armi pare. Perché «la guerra non è finita. La guerra finisce solo quando sei morto». E nell’America di fine anni Settanta c’è un conflitto (apparentemente) invisibile che vede schierati da un lato centinaia di alti ufficiali nazisti infiltrati nel Paese ed intenzionati a creare il Quarto Reich degli Stati Uniti e dall’altro un gruppo di cacciatori capitanati da un filantropo sopravvissuto ad Auschwitz, Meter Offerman (Al Pacino). Parte da un frammento di verità Hunters, la serie targata Amazon Prime Video creata da David Weil.

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Una scena del primo episodio di Hunters

Quale? L’inasprimento negli anni Settanta delle leggi americane che facilitavano l’estradizione di criminali legati al Nazismo. Prodotta, tra gli altri, da Jordan Peele, Hunters prende spunto quindi dalla Storia ma prosegue su binari decisamente più audaci muovendosi costantemente tra realtà e fantasia, black humor e violenza, dramma e azione. Come Quentin Tarantino in Bastardi Senza Gloria, Weil immagina un mondo in cui i crimini delle SS vengono vendicati con altrettanta efferatezza. «Non si tratta di omicidio. È una mitzvah. Che la caccia abbia inizio» dice Offerman ai suoi dopo aver assoldato il giovane Jonah Heidelbaum (Logan Lerman), la cui nonna Ruth (Jeannie Berlin) – con lui ad Auschwitz – viene uccisa da un nazista nella loro casa.

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Al Pacino e Logan Lerman in una scena di Hunters

Dieci episodi – diretti da Alfonso Gomez-Rejon, Wayne Yip e Nelson McCormick – che attraversano l’America, da New York a Miami, muovendosi tra atmosfere da cinecomic e B-movies di genere. Perché Offerman e la sua cricca di vendicatori – Sorella Harriet (Kate Mulvany), ex agente del MI-6 diventata suora, Roxy Jones (Tiffany Boone), un’attivista per i diritti degli afroamericani, Lonny Flash (Josh Radnor), ex attore, Mindy (Carol Kane) e Murray Markowitz (Saul Rubinek), coppia sopravvisuta all’Olocausto e Joe Torrance (Louis Ozawa Changchien), veterano del Vietnam – sembrano la versione grottesca di un gruppo di supereroi. Il loro potere? Seviziare nazisti!

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La banda dei vendicatori

Se Transparent, la serie Amazon firmata da Jill Soloway – nel finale di stagione intonava il Gioiacausto, «una reazione uguale e contraria all’Olocausto», i protagonisti di Hunters scelgono un’altra strada. «Vivere una bella vita non è la miglior vendetta. La miglior vendetta è la vendetta». David Weil – la cui nonna, come quella del giovane protagonista della serie, è sopravvissuta ai campi di concentramento – costruisce un universo pulp e volutamente eccessivo, dove le torture e il sangue versato dai suoi vigilanti aprono ad una questione morale. Non è un caso se la serie ci presenti Jonah intento a discutere con i suoi amici fuori da un cinema dopo aver visto Star Wars.

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Sorella Harriet

«Come ogni ragazzino dell’Impero galattico, anche Darth Vader è stato condizionato a credere che qualche ribelle Jedi sarebbe spuntato per uccidere i suoi genitori. Non si svegliava tutte le mattine con l’obiettivo di distruggere la galassia. Si alzava ogni giorno convinto di doverlo salvare». Lui che l’orrore delle persecuzioni l’ha conosciuto solo dai racconti della nonna è il mezzo usato da Weil per inserire il conflitto tra giusto e sbagliato che attraversa la serie. Perché se le azioni di Offerman e i suoi sono giustificate in virtù del male subito, quelle di Jonah vivono nel riflesso della rabbia altrui. «C’è un modo giusto e uno sbagliato per ottenere la giustizia». Hunters si diverte a mostrarci lo scacco matto dei suoi cacciatori, un tempo prede.

  • Transparent | Un finale musicale e l’inno alla gioia di Jill Soloway

Qui potete vedere il trailer di Hunters:

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