ROMA – Nel 2017 passò al Sundance, suscitando risate e applausi. Poi? Più nulla. Eppure Brigsby Bear riflette su cosa significhi vivere le proprie fantasie, il sogno di ogni bambino. È da piccoli che i nostri genitori ci fanno sedere sul divano e ci mettono davanti al televisore, lasciando passare sullo schermo disegni parlanti, pupazzi canterini e – perché no – anche orsi spaziali che sconfiggono il male. Come Brigsby Bear, appunto, eroe di un’infanzia isolata, nonché unico tramite con un mondo per anni rimasto sconosciuto, per il protagonista, James Pope, interpretato da Kyle Mooney. Quell’orso rappresenta ciò che, come per ogni spettatore, sono stati i personaggi che ci hanno accompagnato durante il periodo della crescita, che ci hanno insegnato le fondamenta per il futuro, per approcciarci ad un mondo in cui volevano che entrassimo preparati.

Ma cosa succede se, per una parte della tua vita, rimani escluso dal mondo? Se quelli che credevi i tuoi genitori sono imbroglioni che ti hanno reso prigioniero? La risposta è semplice e non potrebbe essere altrimenti: ti affidi a ciò che conosci meglio, ti affidi a Brigsby Bear. Sceneggiato da Kevin Costello con il protagonista stesso Kyle Mooney, il film di Dave McCary – lo trovate in streaming a noleggio – sono gli occhi del non più così giovane James, il quale scopre che la realtà è più grande di quella di un nascondiglio sotterraneo, ma soprattutto che nel mondo da tutti conosciuto non esiste nessun Brigsby Bear. Ma il programma TV sulle avventure dell’orso è l’unica sicurezza che possiede il protagonista e in cui vedrà un tramite che lo aiuti ad avvicinarsi a ciò che c’è lì fuori.

Esplorando il legame tra spettatore e prodotto audiovisivo, l’opera prima di McCary è l’esplicazione di come film e serie tv contribuiscono a formare il nostro carattere di adulti attraverso la compagnia di personaggi d’invenzione e che ci aiutano nella sopravvivenza di tutti i giorni. È tenendo la mano a Brigsby Bear che James riuscirà a penetrare quella normalità per lui tanto particolare, ad entrare nella consuetudine passando per l’immaginifico, ripercorrendo le orme del suo mentore e trovando in questo modo la via per fare del regno della fantasticheria, fino a quel momento vissuto, la migliore versione possibile della realtà.

Con un cast davvero notevole (Claire Danes, Mark Hamill, Greg Kinnear e Andy Samberg!), così ecco che l’emozione e l’ingenuità fanno di Brigsby Bear un piccolo grande film sull’importanza del magnifico, del farsi sostenere dalla bellezza di un personaggio che riesca a parlarci, per permettere poi di prendere parola. Una pellicola sulla crescita, sui mezzi visivi, sul saper credere in quella magia che possiamo vedere sulla superficie di uno schermo e che sappia accendersi – e accenderci – di incanto. Riscopritela.
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- VIDEO | Qui il trailer di Brigsby Bear:
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