in

Cleopatra Jones e le altre: le attrici della Blaxploitation che hanno ispirato Spike Lee

Da Pam Grier a Tamara Dobson, BlacKkKlansman ha omaggiato le eroine dei B-movie degli Anni ’70

Freshly Popped

Immaginate di essere una giovane donna afroamericana negli Anni ’70. Un periodo di grandi mutamenti sociali in cui le ragazze scendevano in piazza per reclamare uguali diritti e difendere la propria libertà. Ogni gesto, persino il più piccolo, diventava politico. Anche andare al cinema e vedere dei film che avevano come protagoniste delle figure femminili potenti, libere, che non temevano di farsi giustizia da sole e che rappresentavano un modello di riferimento di grande impatto. Solo grazie a questa opera di immedesimazione si può capire oggi un fenomeno particolare come la Blaxploitation, filone cinematografico nato per rappresentare e dar voce alla comunità black.

John David Washington e Laura Harrier protagonisti di BlacKkKlansman

Qualche titolo? Shaft e Super Fly, solo per citare due dei più famosi, resi celebri dalle strepitose colonne sonore funk firmate da Isaac Hayes e Curtis Mayfield oltre che dai protagonisti, Richard Roundtree e Ron O’Neal. Ma c’erano anche il vampiro Blacula e il remake di Piccolo Cesare, Black Caesar. Se nel caso dei primi film citati, due major come Warner Bros. e Metro Goldwyn Mayer avevano fiutato l’affare, vuol dire senza dubbio che in ballo c’erano tanti soldi. Come tutti i generi, anche la Blaxploitation conteneva quindi una buona dose di interesse economico.

Richard Roundtree, protagonista di Shaft

All’epoca si sentiva la necessità di allargare gli orizzonti, già molto variegati, del panorama dei B-movies, con storie che sapessero catturare l’attenzione di un pubblico emergente, desideroso di riconoscersi in personaggi di grande forza, sexy e coraggiosi. Eppure, c’era davvero qualcosa di nuovo che emergeva da quella lunga serie di opere a basso costo che proliferavano nelle sale americane. Non tutte eccezionali, va detto, ma comunque singolari nello stile, nel montaggio e soprattutto nelle eroine che le interpretavano. Erano loro la grande innovazione.

Spike Lee insieme a John David Washington

Nominato all’Oscar per la miglior regia, Spike Lee ha reso a suo modo omaggio a queste super donne nel suo BlacKkKlansman – lo trovate su CHILI -, commedia tratta dalla fottuta storia vera del poliziotto nero Ron Stallworth (John David Washington), infiltrato nel Ku Klux Klan. La protagonista Patrice (Laura Harrier), che di Stallworth è l’interesse amoroso, cita Cleopatra Jones come idolo culturale indiscusso per il suo carattere sovversivo.

Blaxploitation Cleopatra Jones
Tamara Dobson, stella di Cleopatra Jones

Ma chi era Cleopatra Jones? Portata sul grande schermo da Tamara Dobson nel 1973, Miss Jones era un’agente speciale che lottava strenuamente contro i trafficanti di droga (tra i cattivi c’era addirittura Shelley Winters). Con Cleopatra Jones: Licenza di uccidere prima e Operazione casinò d’oro poi, la Dobson divenne un simbolo delle black women, che riuscì ad ispirare anche in termini di look coi pantaloni e fascianti e i foulard multicolore. E che dire di Pam Grier? L’attrice di Winston-Salem conobbe il successo in quegli anni grazie a Coffy (1973) e Foxy Brown (1974), pellicole venerate con passione da Quentin Tarantino, che volle proprio lei come star del suo Jackie Brown.

Pam Grier.

Ma queste due lethal women erano solo la punta dell’iceberg. C’era davvero tanto di cui gioire per una ragazza che sognava in grande. Nel 1974 il network televisivo ABC produsse Get Christie Love! un poliziesco che aveva per protagonista un’agente sotto copertura, interpretata da Teresa Graves, seconda donna afroamericana ad interpretare un ruolo da protagonista dopo la Diahann Carroll della popolare sitcom Julia.

John David Washington e Laura Harrier in una scena di BlòacKkKlansman.

C’era invece la firma del leggendario Roger Corman su TNT Jackson del 1975, action molto popolare incentrato sulla storia di una ragazza, l’ex playmate Jeanne Bell, che indagava, a colpi di kung fu, sulla scomparsa del fratello. Frase memorabile del film? «I love your style», sussurrato alla bella TNT da uno dei suoi spasimanti. Perché lo stile era tutto. Anche quando si combatteva il crimine.

Volete (ri)vedere BlacKkKlansman? Lo trovate su CHILI

Lascia un Commento

Dal Giappone a Hollywood: Alita e la vera storia dell’Angelo della Battaglia

Rent Vanessa Hudgens Brennin Hunt

New York, musica e amore: la Bohème anni ’90 rivive con Rent: Live