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Tra Psycho, l’Europa e Bogart | Cose da non perdere al Film Meeting di Bergamo

Hitchcock e Bogart, Van Dormael e Kira Muratova: ecco cosa dovete vedere all’edizione numero 41

Bergamo Film Meeting
Un bel ritratto di Michaela Pavlátová in This Could Be Me.
Freshly Popped

MILANO – Ci siamo. Dall’11 marzo partirà ufficialmente la 41esima edizione del Bergamo Film Meeting, appuntamento classico per gli amanti dei festival che quest’anno avrà però più occhi addosso e responsabilità del solito, dal momento che Bergamo e Brescia sono le Capitali Italiane della Cultura. Ed è proprio nell’ambito delle iniziative organizzate per la cultura che quest’anno il Film Meeting avrà una serata d’apertura d’eccezione: la proiezione di Psycho di Alfred Hitchcock, musicato però dal vivo sulla base della colonna sonora originale di Bernard Herrmann, dall’Orchestra Sinfonica di Milano diretta da Anthony Gabriele. Quando? Il 10 marzo al Donizetti, alle 21 (i biglietti qui), ma l’idea è che possa essere solo la prima di una serie di serate analoghe che dovrebbero tenersi a Milano nei prossimi mesi.

La serata Psycho al Donizetti.

Per il resto, il Bergamo Film Meeting si mantiene fedele alla linea, come ci ha spiegato nella conferenza stampa di presentazione il presidente, Davide Ferrario, che tiene a costruire una proposta che sia sempre esaudiente e adattabile ad un principio chiave: «Ognuno si costruisce il suo programmi sulla base delle suggestioni». Anche in un momento economicamente difficile per il cinema, Bergamo rimane orgogliosamente in disparte rispetto alle luci della ribalta e con un approccio alla settima arte di tipo certosino produce suggerimenti preziosi per chi voglia orientarsi nel mare delle infinite produzioni. E lo fa sia per quanto riguarda lavori inediti e più di nicchia, sia per un consapevole recupero di vecchie pellicole (per noi che negli ultimi anni ci siamo stati spesso, il BFM è una certezza da questo punto di vista) come L’isola di corallo con Bogart.

Jaco Van Dormael, a cui sarà dedicata una retrospettiva.

Il programma di quest’anno prevede circa 150 film divisi in due categorie (gli ormai storici Mostra Concorso per i lungometraggi di finzione e Visti da Vicino per i documentari) e un’altra abbondante dozzina di sezioni ragionate, tra cui spiccano la Prospettiva Olmi (Ermanno Olmi era bergamasco), la sezione Europe, Now! dedicata al cinema europeo e l’omaggio alla cineasta Kira Muratova, figura di spicco del cinema sovietico e ucraino dagli anni Sessanta in poi, e a un grande come Jaco van Dormael, ma attenzione anche a Michaela Pavlátová, animatrice e regista ceca. Il nostro suggerimento? Trovare almeno un paio di giorni di calma per lasciarsi cullare dagli organizzatori (trovate il programma qui). Come da tradizione, la mostra premierà poi il miglior film e la miglior regia. L’anno scorso, per la cronaca, ha vinto Sentinelle Sud di Mathieu Gérault, mentre la miglior regista fu la romena Alina Grigore, per Crai nou. 

  • DOC CORN | Quel documentario che racconta Psyco.
  • VIDEO | La presentazione della serata dedicata a Psycho:

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