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Alien 2 – Sulla Terra | Ovvero di quando Ciro Ippolito tenne in pugno Hollywood…

Zombi 2, Mario Bava, la causa legale con la Fox e il caso The Descent. Cronaca di un’impresa

Alien 2 - Sulla Terra, l'esordio di Ciro Ippolito e uno (s)cult da leggenda
Alien 2 - Sulla Terra, l'esordio di Ciro Ippolito e uno (s)cult da leggenda

ROMA – Sì, il suo nome sarà anche sempre legato all’attività di autore di molte delle sceneggiate napoletane interpretate da Mario Merola per la regia di Alfonso Brescia, ma per tutti gli appassionati di cinema Ciro Ippolito è Sam Cromwell. Lo pseudonimo anglofono con cui firmò nel 1980 il suo debutto alla regia: Alien 2 – sulla Terra, o di come, per un attimo, un napoletano tenne in pugno Hollywood e – paradossalmente – l’intero mondo del cinema. E in modo abbastanza insolito in effetti. Perché? Perché in fondo il suo Alien 2 è null’altro che un horror fantascientifico a basso budget e dallo sviluppo narrativo zoppicante. Un horror di carattere però, un film artigianale, girato con mestiere, pieno zeppo di intuizioni interessanti, un paio di jump-scare notevoli e almeno una grande scena memorabile.

Alien 2 - Sulla Terra di Ciro Ippolito fu presentato nei cinema italiani l'11 aprile 1980
Alien 2 – Sulla Terra di Ciro Ippolito uscì nei cinema italiani l’11 aprile 1980

Tra gli interpreti figurano Michele Soavi (sotto lo pseudonimo Mychael Shaw), Donald Hodson, Valeria Perilli, Belinda Mayne, Mark Bodin e Judy Perrin. Le musiche – forse il fattore aggiunto di Alien 2 – degli Oliver Onions di Guido e Maurizio De Angelis offrono sonorità elettroniche evocative dei mitologici Tangerine Dream che esaltano i momenti topici di un racconto che si dispiega tra percezioni telepatiche alla Scanners, mostruose uova aliene e sapori claustrofobici potenziati dalla scelta delle Grotte di Castellana (Bari) come arena scenica. Più che per meriti filmici però, ciò che rese immortale Alien 2 e la storia che vi raccontiamo nel nostro Longform (qui trovate le altre puntate) furono le vicende extra-schermo, a partire dalla genesi creativa che iniziò una sera d’ottobre nel lontano 1979: la sera della prima di Alien di Ridley Scott al cinema Adriano di Roma, .

Una locandina moderna di Alien 2 - Sulla Terra
Una locandina moderna di Alien 2 – Sulla Terra

Assieme al montatore Carlo Broglio, Ippolito andò a vedere il film, curiosissimo. Uscito dalla sala una folgorazione: il manifesto di Zombi 2 di Lucio Fulci campeggiava su tutta piazza Cavour. A sua volta intitolato così sulla scia di Zombi di George A. Romero noto a livello internazionale come L’Alba dei Morti Viventi. In quel preciso momento arrivò l’idea da un miliardo di dollari nella mente di Ippolito: Alien 2 come Zombi 2, ovvero come sequel apocrifo sulla scia del successo commerciale dell’imponente predecessore. Un rip-off insomma, in piena regola. Il resto venne da sé: «Vado da (Angiolo) Stella, il produttore, e gli dico: facciamo Alien 2. Così compriamo una pagina di Variety solo con il titolo e un numero di telex». Manco a dirlo non c’era ancora nemmeno uno script, figuriamoci una storia che fosse strutturata e coerente.

Belinda Mayne in una scena di Alien 2 - Sulla Terra
Belinda Mayne in una scena di Alien 2 – Sulla Terra

Poi accadde l’incredibile: «Dopo un paio di giorni arrivarono migliaia di richieste da tutto il mondo di operatori che pensavano di poter prendere un film della 20th Century Fox». La spuntarono Vinzi e Pane che diedero a Ippolito un assegno corposo da 400 milioni di lire. A questo punto la storia di Alien 2 prende due strade diverse. Una versione, quella ufficiale, mitologica circolata per anni, racconta che con quei soldi Stella e Ippolito si diedero alla pazza gioia: Costa Azzurra, una Mercedes, una Jaguar, due amiche e quindi giorni a Cannes dove spesero fino all’ultimo centesimo. La versione ufficiale volle che l’idea delle grotte come arena scenica venne a Ippolito grazie alla televisione che c’era in albergo: «Davano un servizio sulle grotte di Frasassi. Lì mi venne l’idea: Alien è stato girato nello spazio? E noi faremo Alien 2 sotto terra».

«Alien fu fatto nello spazio, noi faremo Alien 2 sotto terra»
«Alien fu fatto nello spazio? Noi faremo Alien 2 sotto terra»

Quella ufficiosa racconta (in parte) tutt’altro: «La verità è che Stella si era indebitato con la Banda della Magliana. Qualche film era andato male e gli si erano accumulate cambiali che non riusciva più a farsi scontare così alla fine si era rivolto alla criminalità. Il giorno che arrivarono i quattrocento milioni entrarono tre persone e senza dire una parola si presero il pacco e se ne andarono. Ovviamente li aveva avvertiti Stella, che mi raccontò tutto in lacrime. Io volevo denunciare, ma lui insisteva perché altrimenti avremmo fatto una finaccia. Inventiamoci qualcosa!, disse. Ma che mi potevo inventare, c’era un film da girare e non avevamo una lira. Poi una domenica in televisione c’era un documentario sulle grotte di Frasassi e lì capii tutto…».

La pietra (aliena) della discordia
La pietra (aliena) della discordia

A questo punto le versioni sulla genesi creativa di Alien 2 coincidono. Ippolito prese infatti un dépliant delle grotte pugliesi, fece fare degli ingrandimenti, e le mostrò ai produttori spacciandole per scenografie allestite in teatri di posa: «Tornai da Vinzi e Pane con le foto delle grotte: Ho speso tutti i soldi per queste scenografie, ci serve altro budget. Ci cascarono e ci diedero altri cento milioni con cui abbiamo fatto tutto il film, ambientato sotto terra invece che nello spazio, con un mostro alieno che attacca un gruppo di speleologi». Nonostante tutto però, da principio Ippolito avrebbe dovuto figurare come produttore esecutivo, tanto che fu ingaggiato Biagio Proietti per la regia. In seconda battuta Mario Bava che però, impegnato com’era sulla miniserie I giochi del diavolo, dovette rinunciarvi.

Alien 2 - Sulla Terra, l'esordio di Ciro Ippolito, fu firmato sotto pseudonimo: Sam Cromwell
Alien 2 – Sulla Terra di Ciro Ippolito, fu firmato sotto pseudonimo: Sam Cromwell

Dalla sua però – oltre a convincere Ippolito che avrebbe dovuto dirigere lui stesso Alien 2 – gli diede dei preziosi consigli per il suo esordio: «Il problema era fare il mostro. Bava mi disse: Non ti preoccupare, fallo con la trippa. Un po’ di sangue, le luci giuste… Musica per le mie orecchie!». Incaricò così un attrezzista di nome Bombardone di andarla a comprare per poi posizionarla sulla cinepresa in modo da far coincidere la soggettiva con il punto di vista del mostro. La trippa venne poi fatta tremolare con delle pompe mediche in modo che sembrasse un vero e proprio organismo vivente: «Ci chiudemmo in uno scantinato di piazza Mancini con 150mila lire di frattaglie e inventammo un alieno low cost. I condomini a un certo punto chiamarono la polizia».

Mark Bodin in un momento del film
Mark Bodin in un momento del film

Lì avvenne l’incredibile. Tra i giornalieri degli attori che urlavano a squarciagola, l’odore di carne putrida e tracce di sangue (finto, naturalmente!) a un certo punto la polizia piombò a piazza Mancini arrestando l’intera troupe di Ippolito per sospetto omicidio e occultamento di cadavere. Che ci crediate o meno, ma per Alien 2 quello dell’arresto fu – letteralmente – l’ultimo dei problemi. La censura italiana lo approvò senza problemi e al botteghino incassò oltre 148 milioni di lire. Alien 2 però ebbe vita difficile, difficilissima oltreoceano. Dopo una prima mondiale al Grauman’s Chinese Theatre di Los Angeles, la Fox intervenne a gamba tesa e fece partire una diffida. Intraprese un’azione legale in ogni paese in cui venne proiettato e presentò una richiesta di danni a Ippolito del totale di dieci milioni di dollari.

Un momento di Alien 2 - Sulla Terra
Un momento di Alien 2 – Sulla Terra

In tutta risposta Ippolito propose ai distributori esteri (tra cui gli statunitensi della compagnia Cinema Shares International Distribution) di inserire nei contratti con gli esercenti la possibilità di cambiare o mantenere il titolo Alien 2. Nella seconda eventualità in caso di processo avrebbero pagato loro la causa. Iniziarono così a circolare copie su copie del film dai titoli più strambi tra cui Alien 2: on Earth (ovvero la traduzione dall’inglese dell’originale italiano), Alien Terror e Strangers. Poi l’intuizione: «Avevo scoperto che Alien 2 non era stato depositato. Inoltre un avvocato inglese aveva trovato un romanzo antico intitolato proprio Alien, quindi nessuno poteva dirsi titolare di quella parola». Il risultato? Non essendo stato inventato dalla Fox e Ridley Scott quel titolo era quindi libero da copyright e Ippolito vinse la causa contro il colosso hollywoodiano.

Il film fu oggetto di una controversia legale con la 20th Century Fox al limite del leggendario
Il film fu oggetto di una controversia legale con la  Fox al limite del leggendario

In tutta risposta, quando James Cameron si approcciò a Aliens – quello sì il sequel dichiarato e diretto del capolavoro di Scott del 1979 – non ci pensò nemmeno per un attimo a chiamarlo Alien 2 dato il precedente legale. Avrebbe significato legittimarne la valenza filmica in forma indiretta. Questo scoraggiò del tutto la possibilità di un sequel per Alien 2 – Sulla Terra. Eppure l’idea fu presa in considerazione tanto che al tempo si fece il nome di Bruno Mattei per la regia. Fu anche realizzata una locandina del film, ma mai girato. Lo stesso Mattei, ironicamente, sulla scia di Zombi 2 e Alien 2, realizzò il rip-off Terminator 2 nel 1989 così da cavalcare l’onda del Terminator di Cameron di cinque anni prima. Il tutto, in realtà, avvenne in modo meno violento e più timido rispetto a Ippolito.

La scena madre di Alien 2: la decapitazione nella grotta
La scena madre di Alien 2: la decapitazione nella grotta

Tanti i riferimenti sia ad Aliens che a Terminator, ma per il mercato estero fu distribuito sotto i titoli di Shocking Dark, Contaminator e Alienators in modo da scoraggiare sin da subito eventuali rappresaglie legali. Solo un omaggio insomma, un’indiretta celebrazione. Ippolito invece, nonostante la vittoria, fu presto vittima del suo stesso gioco. Nel 2005 infatti Neil Marshall diresse quel The Descent – Discesa nelle tenebre tremendamente similare ad Alien 2 nel concept e nello spirito, ma non nella resa. Manco a dirlo provò a intentare causa verso Marshall e la Celador Films che lo produsse, ma nessuno dei suoi soci volle seguirlo nella sua crociata. A conferma di come, nel cinema come nella vita, pur frutto di azioni geniali, furbe e cinematograficamente straordinarie, prima o poi la ruota gira per tutti…

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Qui sotto potete vedere una clip di Alien 2: 

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