MILANO – Ha ragione il titolo: non tutti conoscono la loro storia. Dopo essersi arrestato a causa della pandemia, 1968 – Gli uccelli. Una storia mai raccontata arriva finalmente su CHILI. Diretto da Silvio Montanaro in collaborazione con AAMOD (Archivio Audiovisivo Movimento Operaio), già candidato ai Nastri d’Argento e accolto da una critica molto favorevole, il documentario ripercorre quella che è stata l’avventura degli Uccelli nel 1968, un anno carico di significato e cambiamenti per tutti in ogni luogo. Ma chi erano gli Uccelli? La loro storia inizia nel febbraio del 1968. Tre studenti di Villa Giulia – Paolo Ramundo, Gianfranco Moltedo e Martino Branca –, spinti dal giovane professore Paolo Portoghesi, “fanno il nido” per trentasei ore sulla cupola di Sant’Ivo alla Sapienza, occupando l’università della Capitale.

È l’inizio di un movimento studentesco di protesta innovativo e creativo, che non cercherà mai lo scontro violento, semmai solo sul piano culturale. Le loro azioni sono pacifiche, molto originali e quanto ai messaggi – fanno decisamente il loro dovere. Ad esempio? Fanno pascolare delle pecore a Villa Borghese, portano delle galline nella facoltà per interrompere gli esami, installano una piscina sul retro dell’università e, infine, inventano i murales come arma di protesta, per veicolare le loro idee. Poco a poco, ovunque vanno, riescono a trascinare masse di studenti e giovani nel tentativo di portare sul tavolo il loro Sessantotto, uno diverso, più partecipato.

Il loro nome, gli Uccelli, deriva dalla loro abitudine di arrampicarsi sugli alberi dell’università, e interrompere fischiettando (o meglio, cinguettando) quelle riunioni studentesche che allora venivano prese molto sul serio. Non passò molto tempo prima che anche i grandi intellettuali della cultura italiana li notassero, da Pasolini a Marx Ernst e Moravia, e attirarono persino l’attenzione dei Rolling Stones. E furono loro, come Manzù e Guttuso, ad aiutarli nei loro atti creativi. Non solo. Gli Uccelli tenevano gli occhi aperti anche sul panorama europeo, e quando il leader del movimento tedesco subì un attentato a Berlino, volarono in Germania dove, ospiti di Remo Remotti, intrattennero rapporti con la Kommune 1.

Si aggregarono a Carlo Levi nella protesta contro la diaspora della comunità contadina dei Sassi di Matera. Parlavano con artisti e intellettuali, si autoinvitavano, cercavano di trattenere per sé quanti più spunti e riflessioni possibili. Oggi, a distanza di cinquantadue anni, 1968 – Gli uccelli riporta alla luce una storia che non avrebbe mai dovuto essere lasciata in disparte. Quella di un gruppo di giovani che attraverso l’arte, la cultura, l’ingegno e la creatività riuscirono a creare un nuovo tipo di protesta, diversa certo, ma estremamente efficace nel coinvolgere le persone più disparate. Ed è forse anche una spinta, per i nostri giorni, a tornare a mettere la cultura al centro di ogni discussione, perché dopotutto rimane ancora fondamentale. Serva essa per vivere meglio o per sovvertire un intero sistema. Da non perdere.
Volete vedere 1968 – Gli Uccelli? Lo trovate su CHILI
Qui il trailer del documentario:
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