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Sam Mendes: «Io, il piano sequenza di 1917 e la sfida di non mandare tutto all’aria»

A Londra abbiamo incontrato il regista e il cast del film ambientato durate la Prima Guerra Mondiale

Sam Mendes
Sam Mendes sul set con George MacKay e Dean-Charles Chapman

LONDRA – Il più delle volte i press tour europei dei film si svolgono in fantasiosi hotel nel centro di Londra, ma nel caso del 1917, il nuovo film di Sir Sam Mendes, siamo stati invitati all’Imperial War Museum. Una location del tutto azzeccata per questo incredibile film. La line-up seduta di fronte a noi? Una serie di talenti sia dietro che davanti all’obiettivo. Da Sam Mendes alla co-sceneggiatrice Krysty Wilson-Cairns, dalla produttrice Pippa Harris e il direttore della fotografia Roger Deakins. Dal cast erano invece presenti George Mackay, Dean-Charles Chapman, Mark Strong, Andrew Scott, Daniel Mays e, infine, Claire Duburcq. Per dare il via all’incontro, Mendes ha confessato le sue apprensioni sull’approcciare la Prima Guerra Mondiale e cosa lo abbia convinto a realizzare il film.

Sam Mendes
Sam Mendes e il cast di 1917. Foto di Stefan Pape

LE DIFFICOLTÀ «Il problema con la Prima Guerra Mondiale è che è stata una guerra in cui centinaia di migliaia di persone hanno perso la vita su un piccolo tratto di terra. Così l’idea di basare la storia sulla consegna di un messaggio non sembrava essere un’opzione valida. Ma è stato solo quando ho iniziato a fare ricerche e ho scoperto di quest’episodio della primavera del 1917 in cui i tedeschi abbandonarono la trincea in cui stavano combattendo che ho pensato di poter scrivere il film. Uno dei motivi per cui penso che il primo conflitto mondiale non sia rappresentato al cinema tanto quanto il secondo, è che la natura stessa della guerra era abbastanza statica. Quando ho scoperto la possibilità di intraprendere un viaggio, è lì che ho iniziato a scrivere con un certo entusiasmo». Sam Mendes

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Una pausa sul set di 1917

IL PIANO SEQUENZA «Sam mi ha mandato la sceneggiatura e sulla prima pagina parlava della sua visione del film come di una singola inquadratura. Ricordo di aver guardato mia moglie e averle detto che doveva essere un errore di battitura. Era possibile farlo? Non credo sia stato possibile dirlo fino a pochi giorni prima delle riprese, quando abbiamo capito tutto. A quel punto lo sentivamo fattibile. Abbiamo fatto molte prove e molti test. Ma non credo di aver mai avuto così tanta ansia nel girare alcune sequenze tanto quanto in questo film. Così come non ho mai avuto tanti brividi, perché dopo aver filmato sequenze di sette o otto minuti alla fine ci guardavamo tra di noi dandoci il cinque». Roger Deakins

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Roger Deakins sul set di 1917

GLI ERRORI «La sfida? Non volevi rovinare tutto, non volevi essere tu quello che mandava tutto all’aria. Perché se stavi girando una sequenza di sei minuti e commettevi un errore nel quarto o quinto minuto, dovevi ricominciare tutto dall’inizio». Andrew Scott

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Sam Mendes dà indicazioni a George MacKay e Dean-Charles Chapman

SUL SET «Potevi avere sette minuti di magia ma poi se qualcuno inciampava dovevi ripartire da zero e niente di quello che avevi girato era utilizzabile. Ci sono stati giorni in cui abbiamo pensato: “Perché ci stiamo facendo questo?”. Ma era l’unico modo per farlo funzionare anche se ci sono stati dei momenti davvero difficili». Sam Mendes

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Qui potete vedere il trailer del film: 

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