in

120, Rue de La Gare | Tardi, Léo Malet e quelle avventure noir di Nestor Burma

Un fumetto che unisce tecnica e noir, in una Francia occupata dalla guerra. Ma perché recuperarlo?

La Francia del noir in 120 Rue De la Gare Jacques Tardi
La Francia del noir in 120 Rue De la Gare Jacques Tardi

MILANO – Si sa, seguire con attenzione tutte le nuove uscite nel mondo dei fumetti è spesso un affare complicato e oneroso, oltre che una strada piuttosto insidiosa. Difficile trovare qualcosa che unisca novità e qualità tra le mille uscite che inondano il mercato. E quindi? Allora perché non provare a ripescare qualche gioiello perduto nel tempo? Perché a volte ci sono opere eccellenti proprio dietro di noi e basterebbe girarsi per poter trovare soddisfazioni inaspettate al desiderio di bellezza. Questo è esattamente ciò che accade a chi si dovesse imbattere per la prima volta in un classico come 120, Rue de la Gare di Jacques Tardi e Léo Malet, pubblicato nel lontano 2008 da Rizzoli e che ora trovate qui a 18,50 euro.

120 Rue de La Gare
Una pagina di 120 Rue de La Gare

Il fumetto, tratto dall’omonimo romanzo del 1943 di Tèo Malet, è il primo incentrato sulle vicende di Nestor Burma, un investigatore privato vecchio stampo, che potrebbe trovare la propria collocazione tra l’universo narrativo di Raymond Chandler e quello di Giorgio Scerbanenco. La storia, un noir ambientato nella Francia sconfitta e parzialmente occupata dall’esercito di Hitler alla fine del 1941, si sviluppa tra crimini, omicidi e inaspettati colpi di scena, dove tutti sono sospettabili e quindi sospettati, dove la guerra rende tutto più erratico, volatile e violento. Mentre si viene progressivamente assorbiti dagli avvenimenti, sembra quasi che tutta la storia e il suo modo di svilupparsi secondo una lenta progressione piena di dialoghi verbosi sia stata immaginata proprio per esaltare la capacità ed il talento tecnico dell’autore.

Jacques Tardi
Il talento di Jacques Tardi emerge in ogni dettaglio, dai volti dei protagonisti agli edifici parigini

Tardi, grazie ad uno stile magistrale, passa lungo tutta l’opera da piani americani a campi lunghi. Utilizza i primi per introdurre il lettore nel mondo dei personaggi, le facce e le espressioni e dei luoghi come i bar e gli appartamenti, con un’attenzione estrema ad arredamenti e oggettistica dell’epoca. Nei campi lunghi invece il lettore viene accompagnato tra le strade di Lione e Parigi, con edifici riprodotti in modo così meticoloso da dare la sensazione al lettore di avere davanti istantanee dell’epoca. Volti, oggetti e architetture sono trattate con un’attenzione unica per stile e qualità, eppure c’è un elemento ulteriore nel rendere coinvolgente l’esperienza lungo tutto la trama: la componente meteorologica. La nebbia, l’umidità ed i lampioni che si riflettono sui blocchi di granito delle strade, la pioggia e perfino la neve ed il suo modo di restare a terra nelle strade diventano elementi chiave per creare, attraverso un uso magistrale di pochi toni di grigio, un bianco e nero paragonabile a quello dei grandi registi classici.

Francia
L’atmosfera trasmette il dramma della Francia occupata durante la Seconda Guerra Mondiale.

120 Rue De la Gare di Jacques Tardi è un capolavoro del cinema noir che invece di essere stato fissato su pellicola, è stato creato per essere visto su carta tanto che in alcuni passaggi sembra di vedere Jean Gabin o Lino Ventura muoversi tra le pagine. Non a caso Nestor Burma è apparso al cinema in molti film (inediti in Italia) con il volto – tra i molti – di Michel Serrault e di Guy Marchand in una serie TV. Ovviamente non serve essere particolarmente appassionati di fumetto per apprezzare quest’opera ed amare il suo valore artistico assoluto. Un fumetto che merita di essere cercato e riscoperto. Prendete nota.

  • COMIC CORN | Qui il mondo dei fumetti visto da Hot Corn
  • VIDEO | Qui un estratto del primo film, datato 1946:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Lascia un Commento

Die My Love

VIDEO | Jennifer Lawrence e Robert Pattinson nella prima clip di Die My Love

THE PHOENICIAN SCHEME

VIDEO | Benicio Del Toro, Wes Anderson e una clip de La Trama Fenicia