ROMA – «Ciao Hot Corn, ti ringrazio per queste domande semplici e allo stesso tempo di un arrovellamento mnemonico inaudito». Lo sappiamo, il nostro questionario Io & il Cinema può richiedere una certa dose di impegno e sangue freddo per scegliere tra il film del cuore e il regista preferito. In occasione dell’uscita su Netflix della seconda stagione di Guida astrologica per cuori infranti abbiamo rivolto le nostre domande ad Alberto Paradossi che nella serie interpreta Carlo Barresi, un sognatore intellettuale emblema della crisi tipica dei trent’anni, tra decisioni importanti da prendere e aspirazioni da seguire.
IL PRIMO FILM CHE TI HA FOLGORATO – «È stato senza dubbio Johnny Stecchino. Avevo il VHS a casa – uno di quelle collane che uscivano con i quotidiani – e penso di aver consumato la cassetta. Avevo 7 anni e mi ricordo che per un mese a scuola ripetevo solo cose tipo : “Non mi assomiglia pe nniente”, “Assassino!” o “Cozzamara”!»

IL FILM CHE NON TI STANCHI MAI DI VEDERE – «Il Grande Lebowski perché mi manda in un universo parallelo in cui la logica passa in secondo piano rispetto al situazionismo puro dei personaggi. Che dire, mi sembrano bravini questi Coen…».

LA SCENA CHE TI COMMUOVE TUTTE LE VOLTE – «Penso di non aver mai versato tante lacrime durante e dopo l’ultima scena di Qualcuno volò sul nido del Cuculo, in cui Capo Bromden mantiene la promessa fatta da Jack Nicholson ed evadono insieme dal manicomio».

LA COLONNA SONORA PREFERITA – «Quella de I Tenenbaum. È un collage di opere d’arte più che di canzoni, e calzano alla perfezione nell’universo di Wes Anderson. Da Vivaldi a Nick Drake passando per i Clash».
IL FILM CHE CONSIGLI AI LETTORI DI HOT CORN – «Tempo fa ho visto un film molto interessante che per storia e forma narrativa mi ha piacevolmente sorpreso: American Animals di Bart Layton, ispirato alla vera storia di una bizzarra rapina avvenuta all’Università di Lexington. Consigliatissimo!».

IL REGISTA DI CUI VEDI TUTTI I FILM – «Sono figlio di Moretti. Durante la mia adolescenza penso di aver sentito più citazioni di Moretti che di Berlusconi. E anche io ne sono stato contagiato. Penso di averli visti tutti più volte e quando esce un nuovo film vado o da solo o con gente fidata».

- IO E IL CINEMA | Qui le altre puntate della nostra rubrica
Lascia un Commento