GIFFONI – Quando le si fa notare che ha più film in curriculum che anni di vita, Elle Fanning ancora si stupisce. Si considera in effetti molto più adulta dei suoi 21 anni anagrafici pur preservando il candore di una bambina. Al Giffoni Film Festival ha appena presentato in anteprima italiana Teen Spirit – A un passo dal sogno, in arrivo nelle sale il 29 agosto, e attraverso la storia di Violet ripercorre un po’ la sua: un’adolescente con il sogno nel cassetto di diventare popstar e quando accade, grazie ad un reality, la sua vita cambia. La (non più) piccola Fanning è arrivata sul set con la sorella maggiore Dakota che l’ha poi indirizzata verso una solida carriera. E ora, prima di tornare nel mondo delle favole con Maleficent 2 e di far coppia per Woody Allen con Timothée Chalamet in Un giorno di pioggia a New York, ripercorre i momenti salienti del suo percorso artistico.

GIURATA A CANNES «Partecipare al festival in queste vesti è stato davvero incredibile. E anche faticoso perché non sono a mio agio a giudicare gli altri, anche perché un film non puoi semplicemente etichettarlo come “bello” e “brutto”. Per fortuna Iñárritu, con cui avevo girato Babel, mi ha messo a mio agio e tutti insieme abbiamo deciso che la parte più importante del nostro compito sarebbe stato confrontarsi e parlare per capire cosa ogni performance ci avesse trasmesso. Mi sono sentita come una specie di rappresentante della mia generazione e mi sembra un buon punto di partenza per essere ascoltati e rispettati. C’è bisogno di ragazzi che facciano film e propongano il nostro punto di vista».

SUPER 8 «Per me resta uno dei ricordi più felici della mia carriera. Ero piccola ma siccome per altezza spiccavo di molto sui maschietti del gruppo, mi sentivo una forza. Ancora ricordo quella sensazione! E poi trovo sia divertente recitare la parte di una persona che a sua volta recita una parte. Con J.J. Abrams ci siamo confrontati molto su come calibrare il tutto e iniziare fingendo che Alice, il mio personaggio, all’inizio fosse imbranata come attrice in erba ma poi brillasse».

TEEN SPIRIT «Se c’è un film in cui mi sono catapultata fuori dalla mia comfort zone è Teen Spirit. E non parlo solo del canto e dei tre mesi di prove senza sosta con un vocal coach ma proprio per tutta una serie di difficoltà, dal parlare polacco al ricreare l’accento dell’Isola di Wight. Per non parlare del fatto di salire su un palco e metterti a nudo, renderti fragile davanti a un pubblico che capisce se stai fingendo. La Elle che vedrete non assomiglia minimamente a quello che avete visto finora di me».

IO & I PERSONAGGI «Preferisco scegliere sempre ruoli che siano lontani anni luce da me. Certo, poi è chiaro che prima o poi qualcosa della mia personalità affiori da qualche parte nel ruolo, ma di base mi focalizzo su progetti che mi facciano crescere e imparare qualcosa. Teen Spirit mi ha resa più forte e sicura di me e ora posso spuntare il musical dalla lista dei miei ruoli dei desideri».

I REGISTI PREFERITI «Sono quelli che coinvolgono l’attore e lo spronano ad osare cogliendo ogni sfumatura del loro lavoro. Da artiste come Melanie Laurent (per Galveston) e Sally Potter (per Ginger & Rosa) mi sono sentita come se mi vedessero davvero e notassero ogni dettaglio. Dopo il ciak venivano sul set a dirmi quanto fosse loro piaciuto un certo movimento della mano o del piede e come poterlo usare nei momenti successivi per rafforzare il personaggio. Mi hanno reso più creativa e anche più coraggiosa. Questo vuol dire per me condividere la stessa visione e fare squadra. In generale mi pare che le donne tendono a farlo di più».
- Qui potete vedere il trailer di Teen Spirit – A un passo dal sogno
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