MILANO – Ancora abituati ad accostare istintivamente l’animazione a cartoon per bambini, spesso in Italia veniamo spiazzati da coraggiose traduzioni animate di temi molto lontani dall’infanzia. Successe ormai diciassette anni fa con un capolavoro come Valzer con Bashir, accadde nuovamente poco dopo con Persepolis di Marjane Satrapi e negli ultimi anni fortunatamente la direzione è cambiata, ve ne abbiamo parlato anche riguardo a The Tower (qui) di Mats Grorud sulla questione palestinese. Non sono (più) casi isolati, perché da sempre c’è una tradizione che dalle graphic novel conduce a certo tipo di cinema, ma il pubblico italiano ne è storicamente lontano. Gradualmente però le cose stanno cambiando e a riprova adesso arriva in streaming anche in Italia Ancora un giorno (su IWonderfull e su AppleTV+), tratto dall’omonimo (fondamentale) libro scritto da Ryszard Kapuściński e edito da Feltrinelli.

Ma chi è Kapuściński? Giornalista e reporter polacco, Kapuściński nel 1975, dopo la guerra di liberazione, si trova quasi per caso in Angola, un Paese che smette di essere una colonia portoghese e conquista l’indipendenza. Intrappolato nell’assedio di Luanda, Kapuściński inizia a raccontare quello che succede, quello che vede, smarrito in una guerra che ancora non è finita, perso in una città da cui tutti scappano. Prima fuggono i portoghesi, poi i negozianti, la polizia, i tassisti, i barbieri, la nettezza urbana, alla fine anche i cani. Quel libro è diventato un film nel 2018, un adattamento d’animazione firmato da due registi, Raúl de la Fuente e Damian Nenow, che si sono cimentati in un’impresa apparentemente impossibile.

«Cos’è Ancora un giorno? Un libro estremamente personale», ha ricordato Kapuściński, scomparso nel 2007. «Quelle pagine non parlano della guerra o delle fazioni in conflitto, ma del sentirsi persi, della paura che proviamo verso ciò che non conosciamo e dell’incertezza del destino di ognuno di noi. A volte capita che riusciamo a ritrovare noi stessi mentre viviamo situazioni in cui siamo sicuri che non riusciremo a sfuggire alla morte. E giorno dopo giorno, al nostro risveglio, pensiamo: oggi ci attende un altro giorno in vita, e domani ancora un altro giorno». Passato a Cannes nel 2018, miglior film d’animazione agli EFA, Ancora un giorno adesso arriva in digitale, opera destinata a diventare cult perché anche visivamente è una meraviglia.

Così il viaggio di Kapuściński si trasforma in un racconto visivamente potentissimo, in cui l’animazione si unisce al documentario, interviste si mescolano a ricordi, con la somma di continui stili differenti, tra live acting, graphic novel, reportage e visioni surreali. «Fai in modo che non ci dimentichino»: era questo l’imperativo che sentiva il reporter tra le strade sterrate e i villaggi dell’Angola in piena guerra civile e così ha fatto, al punto che lo spettatore ora si trova davanti al riluttante comandante Farrusco, schierato con i più deboli, o la guerrigliera Carlota, che anziché sparare vorrebbe guarire. E chi viene ricordato non morirà e le vittime possono vivere ancora un giorno. «Kapuściński? Vale più di mille scribacchini che si lamentano di continuo», disse di lui Salman Rushdie. Il tempo gli ha dato ragione.
- VIDEO | Qui trovate il trailer di Ancora un giorno:
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