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Star Trek: Picard | Patrick Stewart tra passato e futuro di una saga infinita

Vecchi e nuovi fan, lo script di Michael Chabon e un personaggio mitico. Su Prime Video dal 24 gennaio

Il banner di Star Trek: Picard
Il banner di Star Trek: Picard

MILANO – Un po’ come il vulcaniano Spock, sappiamo quello che vi state chiedendo: è solo un’operazione nostalgia a cavallo tra epoche future e galassie ai confini dell’universo? No, perché Star Trek: Picard è, soprattutto, l’anello mancante tra i fan di una volta e quelli che arriveranno dopo aver visto il pilot dello show distribuito da Amazon Prime Video (ma targato CBS All Access), che ci fa (ri)trovare in dieci episodi proprio il mitico Jean-Luc Picard (Sir Patrick Stewart, e chi sennò?) a vent’anni dagli eventi di Star Trek – La Nemesi.

Sir Patrick Stewart è ancora Jean-Luc Picard

Sviluppato da Alex Kurtzman, la serie si basa sulla sceneggiatura di Kirsten Beyer, lo stezzo Kurtzaman, il premio Oscar Akiva Goldsman e, in particolar modo, sul premio Pulitzer (e se dei riconoscimenti vi importa poco, dovete sapere che è uno dei più grandi scrittori viventi) Michael Chabon che, fin da piccolo, teneva sotto il cuscino il sogno di poter far parte, in qualche modo, della ciurma dell’Enterpraise. Ed è proprio la sua partecipazione attiva e creativa che da alla serie un certo lirismo, un umanizzazione e un efficace humour, approcciandosi al leggendario Picard come solo un appassionato saprebbe fare.

Una scena di Star Trek: Picard
Nuove missioni, nuovi personaggi

Non solo, la serie riapre anche un interessante dibattito: le grandi saghe, i personaggi iconici, possono trovare la giusta dimensione nella serialità? Certo, Star Trek nasce nasce per eccellenza come prodotto tv (era il 1966), ma successivamente sono arrivati diversi film dal risultato quantomeno discutibile e non sempre con un riscontro di pubblico adeguato al franchise. Quindi, l’intuizione di Alex Kurtzman risulta vincente: sfruttare nuovamente il marchio nella sua essenza televisiva, mettendo al centro del progetto uno dei characters più influenti della saga e, più in generale, del mondo sci-fi.

Star Trek: Picard, una scena della serie
Star Trek: Picard, Patrick Stewart e il suo Number One

E allora, eccoci nel XXIV secolo, con il Comandante ritiratosi in una magione in Franca insieme al suo cane Number One, ma ancora tormentato dalla morte di Data e dalla distruzione del pianeta dei Romulani. Il casuale incontro con una ragazza Dahj (Isa Briones), scatena una serie di eventi potenzialmente distruttivi che lo spingono a tornare in missione, facendo riaffiorare in lui vecchie ansie e paure nascoste. Senza andare troppo in là con la storyline, vi tranquillizziamo dicendo che non serve aver visto (o letto) nulla prima di cominciare Star Trek: Picard. Infatti, (quasi) tutto è spiegato, pronto per essere raccontato come fosse, contemporaneamente, un sequel e un prequel per di una galattica e irresistibile avventura.

Qui potete vedere il trailer di Star Trek: Picard:

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