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Samuel L. Jackson: «Il mio Tolomeo Grey? Che paura non poter più ricordare»

Venti minuti insieme ad una leggenda del cinema, che ci ha raccontato la sua (prima) serie televisiva…

Samuel L. Jackson, protagonista de Gli Ultimi Giorni di Tolomeo Grey
Samuel L. Jackson, protagonista de Gli Ultimi Giorni di Tolomeo Grey

ROMA – La memoria e la paura, le relazioni e un romanzo folgorante. Abbiamo passato venti minuti con Samul L. Jackson, che ci ha raccontato – via Zoom – com’è stato prendere parte (da protagonista) all’ottima Gli Ultimi Giorni di Tolomeo Grey, show targato Apple TV+ che ha segnato per l’attore il suo debutto nella serialità. Otto puntate tratte dal romanzo di Walter Mosley, dove incontriamo – appunto – Tolomeo, un uomo molto anziano afflitto da demenza senile. Gli ultimi scampoli di vita li passerà insieme a Robyn, una ragazza che sarà per lui una specie di nipote, interpretata dalla rivelazione Dominique Fishback. «Mi piace guardare questi giovani attori, le cose che sono in grado di fare, i rischi che sono in grado di prendere. Tanti di loro lavorano in molti generi diversi, e poi non sono solo persone che vogliono stare davanti alla telecamera», ci ha detto Samuel L. Jackson durante l’intervista, «Registi, scrittori, autori. Uomini e donne di ogni genere che raccontano le storie che hanno vissuto, dando diversità e inclusività al cast».

Samuel L. Jackson e Dominique Fishback alla prima de Gli Ultimi Giorni di Tolomeo Grey
Samuel L. Jackson e Dominique Fishback alla prima de Gli Ultimi Giorni di Tolomeo Grey

Conoscevi il romanzo? Cosa hai provato quando lo hai letto?

«Ho letto il romanzo dodici anni fa, e ho sempre pensato che fosse semplicemente affascinante e meraviglioso. E pensavo che il personaggio sarebbe stato divertente da interpretare. Nel mezzo di tutto quel divertimento, mi sono reso conto che avevo a che fare con mio nonno e mia madre, e suo fratello e sua sorella, e queste persone hanno avuto l’Alzheimer, la demenza. Così, mentre pensavo sempre di più a Tolomeo, ho raccolto ciò che significava in termini di vita, chi ero e cosa stavo affrontando e come avrei voluto presentare questa storia al mondo. E cosa avrebbe significato se fosse stato possibile farlo. E c’è voluto un po’ di tempo, ma penso che ne sia valsa la pena».

gli ultimi giorni di tolomeo grey
Samuel L. Jackson è Tolomeo Grey

Hai paura di non ricordare come Tolomeo Grey?

«Beh, ho superato la paura. So che è possibile e tendo a diventare un po’ paranoico quando entro in una stanza e non riesco a ricordare perché ci sono entrato, o non riesco a ricordare un nome che so di conoscere. Ma poi penso che sto lavorando, che sto ancora imparando le battute, e che la facoltà di ricordare funziona ancora, e penso di stare bene. Quindi spero che sarà ancora così e che non mi sveglierò un giorno senza ricordare…»

Sei alla tua prima serie. Come mai solo adesso?

«Agenti e manager. Il business funzionava in un modo molto interessante. Quando ho iniziato, c’era una grande differenza tra una star della TV, del cinema, delle soap o altro. E quando finivi in una cosa, praticamente non facevi l’altra. C’erano un paio di persone che ci sono riuscite, come Bruce Willis che ha iniziato con il boom televisivo. È diventato una star del cinema. Non è successo a tutti. Non tutti potevano farlo. E anche quando hanno iniziato a fare televisione come The Sopranos, The Wire e Boardwalk Empire, gli attori passavano da un formato all’altro. Ma non c’erano ancora gli attori principali dei film nelle serie, bensì ottimi interpreti di “supporto”. Oggi è diverso, siamo diventati performer, che è quello che volevo essere. Ho sempre pensato che avrei dovuto poter fare teatro, avrei dovuto poter fare televisione, avrei dovuto poter fare film. Credo che se avessi voluto, avrei potuto insistere su questo punto. Ma i miei agenti, i miei manager hanno sempre fatto in modo che ci fosse sempre un film dietro l’angolo».

La memoria in bilico. Gli Ultimi Giorni di Tolomeo Grey
La memoria in bilico. Gli Ultimi Giorni di Tolomeo Grey

Questo è uno show di relazioni. Com’è stato affrontare la storia?

«Penso che la storia sia raccontata in un modo meraviglioso, vicina a ciò che Walter Mosley voleva fare, anche se non è nella sua amata Los Angeles, perché abbiamo dovuto spostarla in un’altra città. Abbiamo scelto un magnifico gruppo di persone che interpretano tutti questi personaggi vicini a Tolomeo Grey, che danno a questa storia una realtà e un’energia unica, tanto che la gente possa guardare e dire: “oh, conosco quel tipo. So come ci si sente”. E la relazione, specialmente tra Tolomeo e Robyn, è un rapporto di speranza e aspettativa che dà al pubblico una bella sensazione».

Dominique Fishback e Samuel L. Jackson
Dominique Fishback e Samuel L. Jackson

Passato, presente, futuro. Come hai lavorato su questi temi?

«Se non ricordi il passato, sei condannato a ripeterlo, quindi avere a che fare con una persona anziana che ha vissuto e ha avuto esperienze può dirti cose sul mondo. Dopo e avere incontrato Robin, lei gli racconta come sono cambiate le cose e cosa sta succedendo. Così entrambi imparano l’uno dall’altro e acquisiscono un senso di fiducia, capendo come il mondo sia un posto difficile. Lui le chiede di essere responsabile, nonostante sia una bambina. Ha una madre tossicodipendente, ed è stata sballottata in giro. Si ritrova con questo anziano, che non è un parente, ma prova per lei un amore puro. La sua vita sta finendo, quella di Robyn è appena iniziata. Ecco l’opportunità di essere qualcosa che non aveva mai pensato di poter essere. Una piccola e meravigliosa dinamica».

Qui il trailer della serie:

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